I creatori di un suono, talmente bello che sarà richiesto da alcuni dei migliori artisti r'n'b del periodo. A cominciare da Otis Redding, passando per Wilson Pickett e il duo Sam&Dave, il marchio di Booker T. & The MG's (Booker T. Jones, Steve Cropper, Donald "Duck" Dunn, Al Jackson Jr.) è impresso in alcuni dei dischi soul più belli degli anni '60. E pensare che se Al Jackson non avesse avuto paura dell'aereo sarebbero volati al festival di Woodstock, che probabilmente avrebbe dato loro ancora maggiore visibilità.

Perchè nonostante abbiano brevettato il suono del southern soul, al giorno d'oggi sono ricordati dai più solo per il loro primo (splendido) singolo "Green Onions", in equilibrio tra funk e rhythm&blues. Eppure, sebbene quest'ultimo sia effettivamente la summa della band americana, non si può ridurre a due minuti di musica il lavoro di quello che con ogni probabilità è stato il più importante ed influente gruppo di musicisti soul, gli alfieri del cosiddetto "Stax Sound". Oltre ad aver offerto i propri servigi alle star internazionali (singolarmente o in gruppo), Booker T. & The MG's, dal 1962, hanno dato vita ad una prolifica produzione in proprio, a cominciare dallo stesso "Green Onions" (singolo ed album), per continuare coi discreti "Soul Dressing" e "And Now!", che tuttavia non brillano per originalità. Anche a causa della mancanza di un singolo degno di tal nome dai tempi di "Green Onions", la popolarità del gruppo a metà degli anni '60 è in calo, almeno fino al '67, quando vede la luce l'Lp "Hip Hug-Her", col leader che si cimenta per la prima volta con quello che sarà considerato il suo strumento per eccellenza, l'organo hammond B-3.

La title track, primo singolo estratto, apre il disco nel migliore dei modi, con un rhythm&blues sostenuto che fa della sezione ritmica la base ideale per le scorribande di Booker T. Jones, che alterna in tutto il lavoro i fraseggi solisti del suo hammond con quelli chitarristici dello straordinario Steve Crooper, che ricama ad ogni nota morbidi cuscini sonori. "Soul Sanction" e "Get Ready" seguono la linea tracciata dal pezzo d'apertura, mentre il disco scorre veloce alternando pezzi originali e cover colorate dai caldi suoni della band tanto da sembrare a loro volta degli originali: "Groovin'", appartenente al repertorio di "The Young Rascals", ne è l'esempio più fulgido, in una versione che ne farà un altro singolo di successo e che sarà ripresa da Aretha Franklin nel suo "Lady Soul", con l'aggiunta della sua strepitosa voce. "Double Or Nothing" (suonata in seguito da Al Kooper) è uno dei pezzi più riusciti dell'album, che ha nelle ballate "More" e "Sunny" altri suoi punti di forza: in particolare la seconda, firmata dal cantante Bobby Hebb, è una ballata soul i cui toni malinconici sono accentuati in questa versione, che va a chiudere il Long Playing nel migliore dei modi.

Meno funk e più rhythm&blues del più celebre "Green Onions", "Hip Hug-Her" è un must per ogni amante del soul. Fatelo vostro.

Carico i commenti...  con calma