Finalmente musica danzereccia "di un certo calibro".
I nostri Boozoo Bajou, al secolo Peter Heider e Florian Seyberth, sono abili manipolatori di suoni, anzi, oserei dire tra i migliori in campo, visto che sanno ben amalgamare il groove dance elettronico con il downbeat e il raegge più esotico, passando con disinvoltura a formule dub di altissima caratura.
Con questo fulminante esordio del 2001, il duo mette a fuoco arrangiamenti di primissima scelta con una costruzione dei brani in crescendo, realizzati con classe, abilità e con il gran gusto di sapersi dosare nel mixaggio e nella scelta degli strumenti.
Chiaro che le percussioni e il basso la fanno da padrona ma il tutto in un clima downtempo e "relaxed" (in giamaicano "relax" si dice Satta tanto per chiarire) veramente irresistibile.
Un album studiato e realizzato con la massima cura e attenzione che ha impegnato i nostri due per quasi due anni, benché nel frattempo fossero perennemente occupati con produzioni e remix in giro per mezzo mondo. Un lavoraccio si ma che ne è valsa la pena: non c'è una sola canzone "tirata" via, tutte sono potenziali singoli con una potenzialità tale che, non a caso, Satta (del 2001) è stato uno degli album più saccheggiati dai pubblicitari della Milano da bere (ricordate il "No Martini? No Party!"?).

Uno dei dischi più trendy e suggestivi degli ultimi anni. Pago da bere a chi, mettendolo su, non venga spinto a battere il tempo col piedino o a dimenare l'anca in un raptus danzereccio (peccato solo che l'ultimo disco appena uscito non è che la debole fotocopia di questo...).

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