Breve comunicato pre-recensione: "La destra ha conquistato anche Debaser, gli Editors hanno rifiutato la mia richiesta di eutanasia, avevo già inviato questa recensione sottoforma di rece mono-frase, con lo scopo di prendere così tanti uni e commenti negativi fino a farmi passare la voglia di scrivere, una sorta di harakiri, ma la mia recensione non è stata pubblicata, e trovo tutto ciò davvero poco democratico, tuttavia do per buona la tesi di un mio amico che sostiene che la recensione non sia stata pubblicata perchè avrebbe influito negativamente sui tanti utenti, magari portando anch'essi a scrivere recensioni mono-frase e tutto questo avrebbe abbassato il livello qualitativo delle recensioni di Debaser; la mia recensione sarebbe stata una cattiva pubblicità, da censurare."  UhUhPanicoUhUh

Recensione conformista e "stardardizzata" per Feedbacker.

Feedbacker è una sola canzone della durata di 45 minuti circa, ma non è nello stile di "Absolutego" e neanche nello stile di "Sun Baked Snow Cave", è suonato, è più nello stile di "Jerusalem" degli Sleep, ma molto più vario.

Parte I: intro drone doom della bella Wata, bellissima donna posseduta dallo spirito di Jimi Hendrix.

Paert II: 15 minuti circa di puro Post Rock, dove Wata con il suo stile Heavy sul velluto, ti fa sognare su una ritmica dolce melodica e fiabesca (come il cantato del resto) del bassista Takeshi in versione chitarrista, mentre Atsuo (batterista truzzo, pazzo ma soprattutto virtuoso, con licenza di urlare quando gli pare e piace) si riscalda..

Parte III: l'intro è concluso, si arriva al puro Doom. Wata dimentica di avere un viso dai lineamenti dolcissimi, dimentica di avere dei modi di fare davvero graziosi e si mette a suonare un riffone così pesante che mi viene da paragonarlo ai Cathedral di "Forest of Equilibrium", mentre Takeshi passa al basso e ti mostra che avere sia chitarra che basso a portata di mano è come essere Dio, ti rende padrone di modificare gli eventi a tuo piacimento, è come conoscere le arti marziali meglio di Bruce Lee, puoi menare chiunque (se il tuo nemico non ha pistole), una semplice sensazione di supremazia, ed il cantato passa da fiabesco ad horror, intanto il batterista ha già iniziato a picchiare duro...

Parte IV: il Feedback. E' lui il protagonista in questo disco e per 10 minuti regna sovrano.

Parte V:  finale in leggera dissolvenza riprendendo il giro post già citato, una sorta sorta di seduta di defaticamento sia per loro che per l'ascoltatore.

Personalmente credo che con questo disco l'evoluzione della musica sia terminata, ha chiuso il suo ciclo, ed io volevo far morire il mio alter ego debaseriano insieme ad essa, e mi è stato impedito.

ABBASSO LA CENSURA! 

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