Boris. Una delle entità più magniloquenti, sperimentali e tremendamente geniali attualmente in circolazione. Oltre 30 lavori tra full lenght, ep, live album, split e collaborazioni varie (tra cui la colonna sonora del film giapponese ''Magura No Ura'') dal 1996 ad oggi. Una produttività incredibile e soprattutto una qualità ed una varietà di registri da lasciare a bocca aperta anche il più malconcio seguace dei nipponici.
Avvicinarsi al monicker dei Boris è una continua rivelazione. Ogni album è diverso dall'altro; ogni album è sempre più malato, empirico ed assurdo, a cavallo tra lo Stoner rock di derivazione Melvins che caratterizzava il disco d'esordio, attraversando poi lidi allucinanti di Drone, Ambient, Sludge, il tutto condito da una psichedelia acida capace di riportare alla luce il sound tanto in voga nei '60, riuscendo a riattualizzarlo e renderlo sempre più estremo.
Non so se questi Boris si facciano di acidi o di altro, so solo che avvicinarsi alle loro idee è un'esperienza incredibile, da provare assolutamente almeno una volta, che va ben oltre il concetto di musica propriamente detta.
''The Thing Which Solomon Overloocked 2'' (la seconda di tre parti edite nel 2006 tutte con lo stesso titolo) rappresenta un'opera a tutti gli effetti; a partire dall'aspetto formale, tant'è che l'album è stato stampato solo in vinile colorato-trasparente ed in versione rigorosamente limitata (700 copie arancio e 300 copie verdi), fino ad arrivare, naturalmente, a quello qualitativo dei 4 pezzi qui contenuti. Se c'è tra voi qualche fedelissimo della band del sol levante si immaginerà subito che qualsiasi confronto con le uscite precedenti va lasciato perdere.
Prendete allora Stoner, Sludge, Drone, Ambient, Psichedelia, Noise e sperimentazioni varie, mettetele in un frullatore ben capiente e potrete sommariamente farvi un'idea di cosa sta dietro a questa mezz'ora abbondante di musica. Un alternarsi di ossessioni sonore capaci di virare in territori vicini a quelli dei Sunn O))) (giusto per fare un nome più conosciuto) ed incastonarsi tra riff talvolta pachidermici ed essenziali, effetti distorti e morbosi, fughe strumentali schizofreniche ma sempre dosate con il giusto raziocinio, capaci di trasformare il tutto in qualcosa di fuori dal comune senza per questo risultare irrazionale dal punto di vista delle strutture. I brani sono totalmente strumentali, aridi, essenziali ed angosciosi; se volessi affibbiare un unico aggettivo a ''TTWSO2'' direi senz'altro affascinante, come dimostrano gli otto minuti dell'opener ''No Ones Grieve part2'', e gli agonizzanti trip di ''Merciless'' e ''Dual Effusion''.
Un album spaventosamente complesso che necessita di un numero infinito di ascolti per coglierne appieno l'essenza, brillante nel dare all'ascolatore sensazioni sempre diverse di volta in volta. Non credo siano disponibili ancora copie del vinile in questione (che sarà verosimilmente andato a ruba tra gli amanti di certa musica elitaria) ma il mio consiglio è quello di catapultarvi alla ricerca di quest'opera e, passo dopo passo, a tutte le altre della loro nutritissima e ''intrippata'' discografia.
Fuori di testa.
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