"A victory a day keeps suicide away..." (Botanica)
I Botanica sono un piccolo, grande, sconosciuto gruppo newyorkese. Capitanati dall'ex Firewater Paul Wallfisch, da una decina d'anni producono piccole gemme di ottimo Baroque Rock e Pop: nei loro dischi (il recensito è il sesto della loro carriera, uscito a Febbraio 2010) ma pure in collaborazioni varie e/o colonne sonore (il film più famoso dove potete trovare una loro canzone è "Dummy", 2002, di Greg Pritikin con Adrian Brody e Milla Jovovich). Dotati di una line-up i cui componenti, a parte il tastierista e cantante Wallfisch già citato, sono il chitarrista John Andrews e la bassista/cantante Dana Schechter (pure nei Bee and Flower) hanno goduto sempre di una ampia schiera di collaboratori (qui una lista) eccellenti: l'ultimo (e il più caro a me) è il batterista (ex? The Dresden Dolls) Brian Viglione. Travagliata la loro storia discografica: al momento vengono prodotti dall'etichetta indipendente tedesca Rent A Dog (e a questo proposito non finirò mai di ringraziare Motor Fm che mi ha fatto conoscere loro e moltissimi altri).
Il Disco (nel loro sito potrete ascoltarlo tutto in streaming gratuito):
01 "Who You Are", 02 "Witness" 03 "Cocktails On The Moon" 04 "You Might Be The One" 05 "Anhalter Bahnhof" 06 "Xmas" 07 "Perfection" 08 "Because You're Gone" 09 "For Love" 10 "Backlit" 11 "Whispers And Calls" 12 "So Far From Childhood"
Scrivevo di Baroque Pop e Rock in realtà i Botanica offrono una notevole gamma di suoni provenienti dall'universo indie: gipsy e chamber rock, post punk, punk cabaret con una spruzzata di rimandi classici Pop (Beatles) e Rock (la prima psichedelia angloamericana sessantina). "Who You Are" oltre a confermare queste attitudini si muove in un'atmosfera elegante, a volte vagamente Blues ma mai "depressa", a volte "svolazzante" verso lidi acustici decisamente onirici (grazie all'uso di strumenti in stile modernariato come l'Optigan) e nostalgici quando fanno capolino gli archi, sempre usati in modo non invadente. Un disco che offre momenti decisamente divertenti come "Perfection", altri stile vecchia locanda fumosa come "Anhalter Bahnhof" e altri ancora che ricordano cavalcate Dream Pop come "Xmas": il tutto in un contesto "soffice" anche quando delle chitarre stridenti emergono e quando il cantato viene distorto.
Un disco leggero ma non banale: sia per il the del pomeriggio sia per un ascolto concentrato.
Mo.
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