Vi avviso, non sarà breve.
Brad Bird nasce (artisticamente) e cresce negli studi della Warner, dove a metà anni '90 ha questa idea, papale papale: una famiglia di supereroi ispirata ai fumetti degli anni '60 e '70 che, egli, avidamente consumò in giovanile età. Alla Warner leggono la (chiamiamola così) sceneggiatura, un abbozzo più che altro. Fanno sì con la testa ma mettono in cantiere la produzione de "Il gigante di ferro" (1999), regia di Brad Bird. Un capolavoro, tra l'altro. Nel 2000 Bird, che nel frattempo aveva perfezionato quella sceneggiatura, la propone a John Lasseter, Gran Visir della Pixar (che aveva all'attivo tre lungometraggi, "Toy Story"; "A Bug's Life"; "Toy Story 2"). A Lasseter piace, quantomeno intriga. Nel 2000 "Gli Incredibili" viene messo in lavorazione, uscirà (solo) nel 2004, dopo la micidiale, in senso buono, doppietta di "Monsters & Co." (2001) e "Alla ricerca di Nemo" (2003).
La trama, in sintesi (per quei pochi che non dovessero conoscerla): Bob, Helen, Flash, Violetta e Jack-Jack (nell'ordine, papà, mamma, figlio, figlia, figlio neonato) sembrano una normalissima famiglia piccolo-borghese come tante. In realtà, nel passato papà e mamma furono due supereroi. Lo so, non sembra: lui ha la panza e fa l'impiegato vessato dal capo, lei pare una casalinga anonima e annoiata. Ma caspita, loro erano Mr. Incredibile ed Elastigirl. Un tizio misterioso li chiama e li rivuole in servizio, loro, felicissimo lui, titubante lei, accettano ma c'è un amara sorpresa, che si aggancia al travolgente incipit pre titoli di testa.
E' il primo prodotto Pixar d'animazione digitale, ed è, pari pari, un capolavoro. Forse non enorme come "Monsters & Co." ma siamo lì, sono le due opere migliori e più omogenee della Pixar (perché "Wall-E" era bellissimo ma nient'affatto omogeneo). Detto del ritmo velocissimo e a rotta di collo che non si ferma mai per 115' minuti filati (è uno dei più lunghi a firma Pixar) e detto che tecnicamente è avanti anni luce rispetto a qualsiasi prodotto d'animazione uscito in quell'anno (tutta la battaglia finale è roba dell'altro mondo, tecnicamente parlando), quello che maggiormente colpisce è ciò che racconta e come lo racconta Brad Bird. Voglio dire, è un film di supereroi, ma dentro c'è di tutto: dalla scenografie alla Ken Adam, ai rimandi ai fumetti degli anni '60, dalla parodia della saga di 007 ai "Fantastici Quattro". C'è chi ci ha visto anche qualcosa di "Watchmen", il fumetto intendo, il film arriverà cinque anni dopo.
In filigrana, sotto la coperta del film d'avventura per famiglie, c'è il ritratto, spietato, di un America omologata e sonnolenta che crede (e, in fondo, spera) di non aver più bisogno d'eroi, di sprofondare nella mediocrità e nel benaltrismo, vogliosa di apparire qualcosa ad ogni costo, non importa cosa, fosse anche il nulla, ma almeno è qualcosa. Le stoccate alla burocrazia americana sono impagabili e vanno tutte a segno (burocrazia grigia, l'ufficio in cui lavora Bob pare più un lager che un posto di lavoro) e frustate, a pieni colpi, anche contro il mito della popolarità mediatica e dell'essere, in questo caso va citato il personaggio più geniale del film (e uno dei più geniali dell'Universo Pixar, pari solo al critico malefico di "Ratatouille"): la stilista di costumi per supereroi Edna Mode (in Italia doppiata alla grande da Amanda Lear), un misto tra Crudelia De Mon e Anna Wintour, riuscitissima, tra l'altro. Vive in una specie di maniero iper-tecnologico e veste da una vita i supereroi, e ben si presta ad agghindare nuovo di zecca anche Mr. Incredibile nonostante sia appena ritornata in Usa dopo essere stata a Milano per la Settimana della Moda (così asserisce nella versione originale).
Una mirabilia di intelligenza e velocità, un capolavoro di idee visive da far impallidire ogni prodotto che tentava di giocarsela, malamente, sullo stesso terreno. Basterebbero i salvataggi in extremis di Elastigirl ad alte quote; la rivelazione del cattivo e la sorprendente indole proteiforme del piccolo Jack-Jack che, zitto zitto, si rivelerà un vulcano di "effetti speciali". Così da meritarsi un corto di 5 minuti, dal titolo "Jack-Jack Attack" in cui il bimbetto indemoniato ne combina di ogni alla propria, indifesa, baby sitter.
Fu un successo travolgente, e nel 2019 ne uscì un sequel, fuori tempo massimo e piuttosto scialbetto. 2 Oscar (miglior film d'animazione; miglior montaggio degli effetti sonori) e titolo passato alla storia.
Personaggi e doppiatori (originali/italiani): Bob/Mr. Incredible (Craig T. Nelson/Adalberto Maria Merli); Helen/Elastigirl (Holly Hunter/Laura Morante); Lucius Best (Samuel L. Jackson/Massimo Corvo); Buddy Pine (Jason Lee/Christian Iansante); Edna Mode (Brad Bird/Amanda Lear).
Carico i commenti... con calma