Nell'infinito e quanto mai dimenticato panorama musicale che gira intorno alla tanto odiata parola "grunge" (simbolo inequivocabile del movimento post-punk esploso negli Stati Uniti -Seattle- a fine '80) trovano spazio alcune perle discografiche e tra queste, credo, il primo album dei Brad.
Poco importa che il project è un side/project del grande Stone Gossard (Pearl Jam), perlomeno non è fondamentale. Il disco brilla di musicalità e santa disperazione nelle atmosfere tetre di "Buttercup", primo take del cd ad aprire l'ascolto. La falsariga sonora non si addice del tutto alle sonorità del tempo, il funky di "20th Century" ne dimostra la sottile differenza da un panorama sonoro piu' vasto o tuttalpiu' differenziato.
Le ballads sono pazzesche: dall'incedere lento e commovente di "Nadine", al piu' incalzante e positivo "Good news" rendono l'album una vera e propria chicca, secondo il mio personale e modestissimo parere di amante della musica. Difficile non trovare delle somiglianze di stile soprattutto in questi due brani, che si avvicinano (pur mantenendo una composizione integra) al sound dei tanto amati Mother Love Bone.
Decisamente immancabile nella discoteca di chi ha amato col cuore e non solo "con l'approccio modaiolo" l'ultima vera rivoluzione rock della nostra epoca.
vulgarbaro
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