I Brad sono una piacevole scoperta che va assimilata lentamente per essere compresa fino in fondo.
Shame, primo disco del loro percorso discografico (seguito da Interiors e Welcome To The Discovery Park), ha suoni vellutati e graffianti che lentamente penetrano nei dedali cerebrali di chi ascolta, per poi lasciarvi tracce indelebili.

Il disco si apre con "Buttercup", pezzo nel quale il piano e la voce di Shawn Smith (cantante dei Satchel) si uniscono per formare una densa atmosfera malinconica, nella quale la chitarra di Gossard (chitarrista dei Pearl Jam) si interpone con taglienti colpi di plettro; seguono "My Fingers" e "Nadine" e l'atmosfera torna quasi ad esser solare.
Ma ecco arrivare "Screen", la traccia numero 4: l'attacco è come un macigno di emozioni che, concentrate in 5,12 minuti, scaraventano l'ascoltatore nel più profondo degli abissi, cerebrali ed emotivi al tempo stesso. Ritorna la malinconia nella voce di Smith che Gossard, lentamente, trasforma in rabbia; tutto scorre in maniera lineare ed il basso, silente, segue il discorso facendo quasi capolino tra le battute, incalzanti e piacevoli.
Sarà poi con la traccia seguente (20th Century) che "le 4 corde" ruberanno la scena suonando giri armonici tanto semplici quanto avvolgenti.

Shame è un album completo e lo dimostra anche il sound funkeggiante dell'ironica "Bad For The Soul". Un disco certo poco diretto e non facile da assimilare ma quando suonano geni come Gossard nulla può esser compreso al volo...

Da avere.

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