Terzo album, il primo senza Phil Collins che rientrerà in formazione dal successivo "Product". Senza il Phil, quindi, e onestamente il suo timbro sembra mancare, ritmo atipico per un batterista tipicamente rock che nei primi lavori dei Brand x aveva "creato" assieme al mai troppo lodato Percy Jones una sezione ritmica sconvolgente, caratteristica indelebile del gruppo. Masques apparve alla critica come un lavoro intermedio, uno spartiacque fra i primi 2 album di evidente impatto espressivo ed emotivo, e i successivi Product e Do they hurt? sicuramente ancora concreti ma decisamente lavori sensibilmente "deboli" rispetto a Moroccan Roll e Unorthordox B.. Eppure Masques, a mio avviso, e' il lavoro più maturo e completo di questo fantastico gruppo, con Goodsall e Jones decisamente sopra le righe e i 2 session del momento Burgi (batteria) e Robinson (tastiere) che non sfigurano. Gran parte dei pezzi firmati Pert, ma le perle del disco sono l'intimistica Masques, e la straordinaria Deadly Nightsade. Altro che jazz fusion, questo e' anche rock, e progressive, e tanta tecnica da vendere. Certo, tanto Wheater, un pò di Soft e Mahavishnu, ma non ci sono dubbi che i Brand X verranno ricordati per un sound innovativo, emotivamente molto coinvolgente e tecnicamente perfetto. Siamo nel 1978, tempo di incredibili cambiamenti a livello musicale.......bene, io li ricordo come una piacevole sorpresa e ancora oggi il vinile quando gira, ha più di un perchè. 5 pieno!
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