La scena hardcore statunitense prima e quella australiana poi continuano a dare linfa a un genere musicale che non smette mai di sorprendere. E non sembra voler smettere di stupire nemmeno quella italiana, sempre più ricca di nomi meritevoli di attenzione abili nel farsi notare anche in terra straniera.
I perugini Brave seppur nati da poco (nemmeno un anno) sembra abbiano parecchia fame e voglia di emergere, al punto da chiudersi subito in studio (e che studio, i romani Hell Smell) e dare alla luce un EP apripista d’assalto intitolato “Count Of Casualty”. Di che si tratta? Di cinque brani facilmente assimilabili da chi è solito imbattersi con questa tipologia di musica, per certi versi moderni (nella struttura) e per altri pronti a pagare pegno al glorioso passato (vedi cori e ritmiche serrate). Nulla di nuovo all’orizzonte quindi? Sicuramente, ma sfido chiunque a trovare qualcosa di nuovo in chiave hardcore nel 2013.
Ciò che deve essere posto all’attenzione è il prodotto in sé e di sicuro questo EP non ha nulla fuori posto: una struttura sonora moderna e ricca di variazioni, un cantato tutto sommato all’altezza e cori che faranno il loro dovere in sede live. A tratti commercialmente perfetti (i Ghost Inside d’altra parte sono un esempio da cui tutti bene o male oggigiorno traggono spunto), i Brave mostrano anche un inaspettato lato dark che mi fa pensare soprattutto a una band australiana, i Carpathian che proprio nel mood oscuro hanno costruito la loro immagine in una scena dove difficilmente trovano spazio toni blandi e temi introspettivi.
Un giudizio complessivo su questo lavoro? Decisamente buono, nonostante sia ben cosciente che un mini non è abbastanza per decretare le doti di una band. Attendiamo con fiducia il debut album!
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