Tony Montana non è nessuno. Lo stesso vale per il suo amico Manny Ray (Steven Bauer) e per gli altri profughi che s'imbarcano con lui verso gli Stati Uniti, la terra promessa. Tony Montana non è un idiota: "In questo paese devi fare la grana prima, e quando hai fatto la grana c'hai anche il potere, e quando hai il potere c'hai pure le donne".
Tony Montana va avanti con la sola forza della propria, feroce determinazione: quella che lo spinge ad ammazzare un dissidente comunista nel bel mezzo di una rivolta per ottenere la sua via di fuga verso la libertà. Libertà che raggiungerà con ogni mezzo necessario: si farà strada verso l'olimpo senza guardare in faccia nessuno, partendo da un lavoro come sguattero in un banchetto che vende panini ("non sono venuto in questo paese per farmi un culo così!") seminando morte e distruzione, stringendo alleanze con i più potenti narcotrafficanti del pianeta, rubando la pupa (Michelle Pfeiffer) al boss (Robert Loggia) e travolgendo tutto al suo passaggio. A ben vedere, Tony Montana è un personaggio da analizzare: spietato con i nemici, diffidente e autoritario con gli amici, persino disposto a mostrare un affetto incestuoso verso la sorella (Mary Elizabeth Mastrantonio) e un inaspettato senso della morale al momento di trucidare la moglie e i figli di un potente nemico.
"Scarface" è questo: un'infernale parabola morale sul potere e l'avidità, sulla voglia di riscatto di un uomo che diventa il più pericoloso boss della Florida e cade sotto i colpi della sua stessa ferocia. Il regista Brian De Palma lascia da parte i suoi trucchi più surreali per offrire una regia secca ed essenzialmente realista, adatta alla crudezza delle vicende raccontate. Il ruolo di Tony Montana, poi, sembra cucito su misura per Al Pacino: sbruffone, sarcastico, violento nel linguaggio (la parola "fuck" e i suoi derivati vengono pronunciati 219 volte) e quasi sempre sopra le righe. Da antologia la scena finale, che non descrivo per non rovinare la sorpresa a quelli che ancora non hanno avuto modo di gustarsi questo capolavoro.
Non un semplice gangster movie, ma un affresco morale e psicologico, una vera opera d'arte travestita da film di genere.
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