Mesi fa in un negozio di vinili usati, mi sono ritrovato tra le mani Discreet Music che, dati allla mano, è il disco che ho ascoltato più volte nella mia vita. Il retro dell'album ospitava una inquietante dedica: "A Cinzia, un disco discreto per una ragazza Discreta. Aprile 1984".

Ho immaginato questo ragazzo, vestito come uno spot anni Ottanta dello Sfornatutto De Longhi che invece di buttarsi su Madonna e Phil Collins, si lasciava rapire da questo titolo per fare il dippiù. Apprezzabile.

Apprezzabile il fatto che il tizio andasse alla ricerca di cacofoniche dediche, broccolando una ragazza discreta e non nel senso markoviano-algoritmico (cosa che presumibilmente interessava più a Eno che allo spasimante di Cinzia) ma proprio nella sua accezione discreta in quanto discrezione. Io manco lo voglio sapere cosa avesse da nascondere il tizio, per puntare dritto alla discrezione come elemento aggiuntivo. La verità è che voleva solo fare lo sborone. Lo so. Lo sento. Quello manco sapeva come suonava Discreet Music e se lo avesse saputo, eccolo lì a fiondarsi sulla OST di Flashdance.

Discreet Music si muove su una soluzione discretamente pentatonica accennata in una versione ridotta all'interno di “Evening Star” di Eno & Fripp e successivamente riproposta per mezz'ora filata. La soluzione di cui sopra, suonata con un EMS, venne ficcata da Eno dentro un paio di Revox che facevano il girotondo e nella mia testa, Cinzia era vestita da geisha con le spalline e i capelli cotonati e ascoltava 'sto disco mentre preparava gli uramaki, chiedendosi: “Ma che cazzo di disco mi ha regalato?”.
Il lato b è una rivisitazione ambient del Canone in Re Maggiore di Pachelbel, molto usato nei matrimoni (io ogni tanto la propongo l'alternativa discreta al solito organo-suonato-male ma mi dicono tutti che sono l'anticristo). L'album uscì per la Obscure Records, etichetta creata da Eno e vi consiglio di andare a leggere i titoli: uno più bello dell'altro.

Dovrei raccontare la storiella di Brian immobilizzato a letto e in fondo, sono cose che forse già sapete e potete trovare in altri testi. In fondo è...di fondo.
Discreet Music, nella sua struttura, può ricordare le Gnossiennes di Satie. Un altro capolavoro di genere è Music for airports con Wyatt che sfiora quei tasti e che dio li abbia in gloria, tutti quanti. Ah, quando vi dicono che è musica new age, randellate con poca discrezione.

Comunque, se 'sto disco con la dedica discreta, si trovava in una cesta a 15 euro, tra Al di là del muro di Barbarossa e una compilation house, mi sa che tra Cinzia e il tizio anni Ottanta, le cose non sono andate secondo le più rosee e discrete previsioni. Ovviamente, per discrezione, ho preferito lasciarlo lì.

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