Considerati da sempre i cugini minori degli Stereolab, i Broadcast da Birmingham, capitanati da Trish Keenan ("front woman" del gruppo) e Tim Felton (chitarrista e mente musicale del progetto), con questo disco, si distaccano non poco dal paragone che li aveva fortemente ghettizzati agli esordi. Questo "The Noise Made By People" è un lavoro che, partendo dalle sonorità fortemente 60ies-oriented, si sviluppa attorno ad un concetto di canzone pop con meno influenze elettroniche, rispetto ai lavori precedenti. Se in "Work and non Work" infatti, il loro disco-compilation del '98, le partiture elettroniche venivano usate come introduzione ai pezzi e quindi la loro presenza era più palpabile, in questo disco d'esordio sono state integrate all'interno delle canzoni e fanno parte integrante (seppur appena percettibile) della struttura dei brani che, in più di un'occasione, risentono sempre e comunque di un background da colonna sonora, come se il gruppo si rifacese continuamente a un Morricone-style, peraltro perseguito e ricercato in seguito anche dai primi Goldfrapp e compagnia bella.

Un disco piacevolmente "snob" e rarefatto, ricco di atmosfere suggestive e retrò, che fondono piacevolmente jazz, trip hop e classic pop con sonorità tipiche da soundtracks anni '70 (sentire l'intrigante "Papercuts" da film noir hitckochiano doc) o atmosfere simil-arabeggianti che non stonerebbero come sottofondo a un B-movie fantascientifico rieditato oggi ("You Can Fall") per non parlare della morriconiana "Look Outside" ambientata in un ipotetico western post moderno dal fascino dell'evergreen d'altri tempi. Un disco "avanti" e anticipatore di un certo gusto (è del 2000) che si rivelò fatale e fonte d'ispirazione per tutta una corrente neo-lounge che ha fatto della riscoperta di queste sonorità il proprio vessillo che, pompato da remix e interpretazioni di vari DJ, ha creato un vero e proprio filone che continua ancora oggi a contagiare nuove schiere di appassionati. In disco dal sapore elettronico ma che poi alla fine, è molto più che egregiamente suonato da strumenti analogici e vintage d'epoca. Se non fosse un genere un po' troppo inflazionato, adesso meriterebbe una stella in più. All'epoca fu una vera e autentica scoperta.

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