BRUCE E' TORNATO!
Dopo 7 anni di silenzio si ripresenta più in forma che mai l'ugola che ha fatto la fortuna dei gloriosi Iron Maiden (basta vedere cosa è successo quando li ha lasciati per dedicarsi al suo progetto solista...), accompagnato dal chitarrista-produttore Roy Z che già aveva contribuito col suo tecnicismo nei precedenti lavori.
Personalmente ho sentito un po' in questo disco la mancanza di Adrian Smith e del suo stile, ma posso comunque ritenermi più che soddisfatto dal lavoro svolto. Senza voler fare troppi paragoni col precedente "The Chemical Wedding" che già si è guadagnato il posto di uno tra i migliori dischi Metal in generale, e non solo della carriera solista di Bruce, "ToS" si presenta come un disco epico ma dall'atmosfera a tratti cupa (e del resto questo era ciò che si era preannunciato), inframezzata da "Navigate the seas of the Sun", una ballata semi-acustica dal tono più "rilassato".
C'è tutto quello che speravo, ossia cori, riffoni (più pesanti che nei Maiden) e assoli super veloci oltre chiaramente alla voce ancora -per fortuna- alta e squillante dell' Air Raid Siren. In verità per apprezzarlo appieno ho dovuto ascoltarlo più di una volta, a differenza del precedente disco che invece mi aveva colpito immediatamente, ma con ciò non voglio di certo sminuirlo ma solo dire che forse le composizioni risultano meno dirette e più elaborate.

Facendo una veloce carrellata dei 10 pezzi presenti, il secondo "Abduction" (il primo, "Mars Within", è un intro) parte con una cavalcata e presenta una melodia orecchiabile (tra l'altro ne è stato tratto un video a mio parere bruttino) come anche il terzo "Soul Intruder"; "Kill Devil Hill" è uno dei pezzi epici ma cupi di cui parlavo prima e di cui ho apprezzato in particolare il finale slegato e malinconico accompagnato dalle note di un piano; dopo la ballata già menzionata si continua con "River of no Return" che presenta un bel coro, e "Power of the Sun" (una delle mie preferite) in tipico stile Dickinson; "Devil on a Hog" ha un che di Hard-Rock e ancora un bel ritornello, mentre con "Believil" e l'ultima "Tyranny of Souls" ritorniamo a sonorità più dark e inquietanti ma pur sempre epiche.In definitiva un disco che ho lungamente atteso e che non mi ha per niente deluso, soprattutto per l'assenza di inutili riempitivi invece presenti nell'ultimo lavoro dei Maiden, perciò per chi ha apprezzato i dischi precedenti (in particolare "Chemical Wedding") non posso che consigliarlo.
Adesso speriamo solo di non dover aspettare ancora così tanto per risentire Bruce all'opera...

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