Bene... a quanto pare l'unico disco del boss che non è ancora stato recensito è questo "The essential Bruce Springsteen". E quindi mi cimenterò in questa operazione.

Uscito nel novembre 2003, a poco più di un anno dal grande successo di "The rising" album che l'ha visto tornare in studio con la E Street Band dopo 18 anni, questo triplo album racchiude l'essenziale, appunto, di 30 anni (allora) di carriera. I primi 2 cd contengono brani che vanno da "Greetings from Asbury Park" a "The rising", mentre il terzo cd contiene delle outtakes e cover. Mi soffermerò di più sui brani inediti, poiché si tratta di canzoni sconosciute ai più; ma due paroline per i primi due cd voglio spenderle comunque.

Si inizia con "Blinded by the light", "For you", e "Spirit in the night" tre canzoni prese dal primo album "GFAP". Canzoni bellissime, dai testi torrenziali, che ci mostrano un Bruce ancora acerbo ma già irresistibile. "4th of july, Asbury Park (Sandy) e "Rosalita (come out tonight)" vengono dal secondo album "The wild the innocent and the E street shuffle". Si tratta di due pietre miliari nella discografia del boss. "Sandy" a mio avviso, rimane la canzone di Danny Federici, poiché il suo intervento alla fisarmonica nella canzone ha dato quel tocco magico, per il quale probabilmente la canzone viene ricordata. E anche perché è stata la sua ultima canzone eseguita dal vivo, per suo stesso volere, quando ormai il melanoma lo stava per portare via. La seconda è un capolavoro assoluto. Quando l'ho sentita a San Siro ero incantato, ad occhi e bocca aperta. Seguono le epiche "Thunder road", "Born to run", "Jungleland". Brani che hanno fatto storia. È una sensazione indescrivibile ascoltarsele tutte e tre di fila. "Badlands", "Darkness on the edge of town" e "The promised land", altro vertice del boss. Trattasi di brani tutt'ora eseguiti dal vivo. "The river" e "Hungry heart" sono prese dal doppio cd "The river". Scegliere 2 canzoni su 20 capolavori è una scelta impossibile da prendere, e quindi dobbiamo accontentarci di queste 2 che sono le più rappresentative del disco, ma non le più belle. Si chiude con le note acustiche di "Atlantic city" e "Nebraska" tratte dall'album che porta il titolo di quest'ultimo brano. Canzoni che sanno emozionare con il solo ausilio della voce e di una chitarra. Impressionante.

Secondo cd: si apre con la batteria incessante di "Born in the U.S.A.". una differenza di sound impressionante rispetto a "Nebraska". Seguono "Glory days" e "Dancing in the dark" sempre derivanti dal best seller "Born in the U.S.A.". "Tunnel of love" e "Brilliant disguise" dall'album del 1987 "Tunnel of love" mostrano un Bruce che ci narra di rapporti sentimentali. "Human touch", "Lucky town", "Streets of Philadelphia" e "The ghost of Tom Joad" ci mostrano lo Springsteen degli anni '90. Liricamente sereno nelle prime due canzoni, ma senza il motore della E Street Band. Premio oscar con la terza (ma l'avrebbe meritato di più "The wrestler") e acustico e narrativo nella quarta. "The rising", "Mary's place" e "Lonesome day" tratte da "The rising" mostra Bruce di nuovo insieme alla band storica a parlare dell'America post 11 settembre. "American skin" e "Land of hope and dreams" sono due episodi live magistrali. Specialmente l'ultima che mostra tutta la band in stato di grazia.

Veniamo al cd di rarities. Si apre con "From small things (Big things one day come)". Un divertente rockabilly risalente alle sessions di "The river". "The big payback" è uno splendido pezzo acustico da brividi, risalente alle registrazioni casalinghe di Nebraska. Ancora una volta Bruce parla di uomini che si spaccano la schiena per arrivare ad ottenere la paga. "Held up without a gun" è un potentissimo pezzo live eseguito nel 1980. Dura poco più di un minuto, ma è sufficiente per trasmettere un'energia incredibile. Questa risulta essere la canzone preferita di Steve Van Zandt, storico chitarrista della band. "Trapped" è una cover live di Jimmy Cliff, che fu successivamente inserito nell'album benefico "We are the world". I brividi percorrono tutta la schiena, specialmente quando la musica cresce durante il secondo ritornello per poi sfociare in un bellissimo assolo di sax. Segue la grande outtake "None but the brave", risalente al periodo "Born in the U.S.A.". Una canzone che avrebbe meritato maggior attenzione e soprattutto di essere collocata in un album di inediti. È stata sicuramente la sorpresa più grande del concerto a San Siro lo scorso giugno. Nessuno se la sarebbe aspettata. La canzone inizia e termina con un sax memorabile. "Missing" fu utilizzata da Sean Penn per il film "Tre giorni per la verità". Canzone insolita per via della melodia un po' fuori dalle corde del nostro. Brano che non lascia il segno. "Lift me up" anch'essa utilizzata per un film, ovvero "Limbo", presenta una melodia più affascinante e un curioso falsetto. E ora un grande omaggio al padre del rock da parte del miglior rocker vivente; "Viva Las Vegas". Quando Bruce Springsteen incontra Elvis il risultato non può che essere esplosivo. "County fair" è un altro episodio acustico risalente a "Nebraska", ed è un vero peccato che sia stata esclusa dall'album. Ma pare che sia stata scritta immediatamente dopo l'uscita di "Nebraska", non è del tutto chiaro. "Code of silence" è un pezzo live eseguito durante il "Reunion tour" del '99 e pare sia stato preso in considerazione per "The rising" ma poi scartato. Un pezzo di una carica micidiale. Con un assolo di sax scatenato. Ricorda sotto certi aspetti "Murder incorporated". "Dead man walking", splendido pezzo acustico in linea con "The ghost of Tom Joad" facente parte della colonna sonora dell'omonimo film di Tim Robbins. E per concludere una versione acustica di "Countin' on a miracle", pezzo rock contenuto in "The rising". Decisamente migliore l'originale, anche se è sempre interessante sentire la versione iniziale di una bella canzone.

Per concludere (finalmente, penserete voi) dico che questo album può essere un ottimo inizio per chi volesse farsi una cultura su Bruce Springsteen e approfondire le sue canzoni. Molto meglio sicuramente del Greatest hits del'95 nel quale oltre 20 anni di carriera erano sacrificate a 14 canzoni (più 4 inediti). È un cd che non stanca mai: 30 anni di puro rock americano, da ascoltare preferibilmente mentre si sta sfrecciando in macchina su qualche "Highway".

Dunque questo cd è a parer mio "Essenziale".

Alla prossima...

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