Nel 1998, Bruce Springsteen in occasione del 25esimo anno di carriera, diede alle stampe questo mastodontico cofanetto di 4 cd contenente 66 brani scritti tra il 1972 e il 1998. È sicuramente l'episodio più felice degli anni '90, per quanto riguarda la produzione del nostro. Infatti non deve essere stato facile essere un fan del boss nel decennio in cui prese le distanze dalla E-street band e in cui pubblicò solo 3 album di inediti, nessuno dei quali toccò il vertice delle classifiche. Ecco qui, allora, quello che i fan aspettavano da anni. Le popolari outtakes del rocker del New Jersey. Perché egli ha pubblicato poco più di 250 canzoni, e si vocifera che siano altrettante quelle tuttora inedite.
Il primo cd comprende una serie di brani registrati tra "Greetings from Asbury Park N.J" e "Darkness On The Edge of Town". Le prime 4 traccie sono versioni acustiche (solo voce e chitarre) di brani poi finiti nell'album d'esordio. La più interessante è "Growin' Up" che non perde la sua intensità nonostante la mancanza di tutti gli altri strumenti. Dopodichè si susseguono una sfilza di brani uno più bello dell'altro. E viene da chiedersi come abbia fatto, il nostro, a trascurarli per tutto questo tempo. Sì, perché brani come "Santa Ana", "Zero and Blind Terry", "Seaside Bar Song" e "Thundercrack" avrebbero fatto la fortuna di qualsiasi cantautore medio. Rappresentano un'epopea rock ‘n' roll che racconta di nottate trascorse in giro, cadillac di papà, ragazze dai lunghi capelli neri e sedili ribaltabili, eroi per una notte e fughe verso la libertà. Da notare in "Seaside Bar Song" il verso "The highway is alive tonight" che Bruce riprenderà anni dopo in "The Ghost of Tom Joad". Da segnalare anche "Bring On The Night", la bellissima "Linda Let Me be the One" e "Iceman" canzone della quale lo stesso Springsteen ammise di essersi completamente dimenticato di aver scritto. Chiude la potentissima "Don't Look Back" che fu immortalata nel dvd e cd "Live in New York City" del 2001.
Il secondo cd è perlopiù all'insegna di "The River". Album corposo poiché conteneva 20 canzoni, e stando alla quantità di canzoni registrate durante quella session, sarebbe potuto venirne fuori addirittura un album triplo. Si tratta di canzoni di puro rock ‘n' roll, scorrevoli ma attenti alle tematiche che da sempre stanno a cuore al boss. "Loose Ends" è la canzone simbolo di quello che sarebbe potuta essere una terza parte di "The River". Canzone che aprì il concerto a Torino lo scorso luglio tra le ovazioni del pubblico. Incredibile come "Where the Bands Are" sia stata scartata dagli album precedenti. Sarebbe stata un'ottima canzone da stadio. "Restless Night", "Roulette", "Dollhouse", "Ricky Wants a Man of Her Own" si sente lontano un miglio che provengono da quel periodo. Bellissima e molto dolce "A Good Man Is Hard to Find (Pittsburgh)". È presente anche la versione in studio di "Be True" che era solita ad essere il secondo brano in scaletta del Tunnel of love tour (‘87-88). Ma non possiede tutta la carica della versione live. "Born in the U.S.A." è qui presente in una versione solo voce e chitarra, come era stata originariamente concepita. Avrebbe dovuto, infatti, trovare spazio su "Nebraska" album acustico del '82. È incredibile ascoltare la canzone da stadio per eccellenza in una versione del tutto spogliata. Chiudono il cd "Johnny Bye Bye" che rievoca la morte di Elvis, e "Shut Out the Light" la storia di un padre di famiglia tornato dal Vietnam.
Il terzo cd si divide tra gli anni del successo commerciale e il fallimento sentimentale. Apre il cd "Cynthia" che con un grande utilizzo di tastiere, fu lasciato fuori da "Born in the U.S.A" forse perché troppo similare a "Bobby Jean". "Car Wash" è l'unica canzone di Springsteen ad assumere il punto di vista di una donna. Mentre "Pink Cadillac", "Janey Don't You Lose Heart" e "Rockaway the Days" sono degli onesti episodi rock ‘n'roll nello stile del boss. "Tv Movie" e "Stand On It" sono dei veloci pezzi rock in puro stile Jerry Lee Lewis. Voglio menzionare la divertentissima "Lion's Den" che con un testo puramente riempitivo e un accorto uso di fiati, riesce ad essere un'ottima canzone da cantare in coro. Una spanna sopra a tutte è il capolavoro "The Wish" brano dedicato alla figura materna. Nel brano viene rievocata la prima chitarra acquistata per Natale. È una canzone di una dolcezza disarmante, e alla fine riesce perfino a commuovere.
Il quarto cd ci propone uno Springsteen meditativo e amaro. Ad eccezione dei primi due pezzi rock tiratissimi "Leavin' Train" e "Seven Angels" che avrebbero portato a livelli ben più alti "Human Touch", ci troviamo di fronte a brani acustici, tra "Tunnel Of Love" e "The Ghost Of Tom Joad" passando per "Human Touch" e "Lucky Town".
In poche parole prevale la crisi coniugale, ad eccezione di "Happy" canzone dalla melodia molto dolce che descrive la serenità e la felicità dello svegliarsi trovando accanto a sé la propria dolce metà. Unica canzone eseguita con la E-Street Band è "Back in Your Arms", uno degli inediti registrati per il greatest hits del '95.
I fan di Bruce, qui troveranno pane per i propri denti, poiché il consistente numero di canzoni permette di dedicare all'album parecchio tempo. Per chi non conoscesse ancora il cantautore, forse, è meglio cominciare con qualche vecchio album di inediti. Poiché possa in futuro, venire apprezzato ancora di più questo cofanetto.
Ebbe anche un buon successo in Italia, vendendo 60.000 copie nella prima settimana. Che non è poco se si considera il costo di 120.000 lire, (oggi si trova a 60 euro).
Buon ascolto.
Alla prossima...
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