Se i Brutal Truth avessero finito qui la loro carriera, avrebbero lo stesso guadagnato un posto di tutto rispetto nella storia della musica estrema. Il loro esordio, datato 1992, ovvero "Extreme Conditions Demand Extreme Responses" è sicuramente un biglietto da visita non da poco. Un disco Grind con i controcazzi, grezzo fin dalla copertina che però non riesce secondo me, a staccarsi da quanto già fatto poco tempo prima da capiscuola inglesi come Napalm Death e Carcass.

Due anni dopo arriva il seguito. "Need To Control" si fa notare fin da subito per la stupenda copertina, un samurai in ginocchio ha appena preso la sua estrema decisione, la via del samurai nella sua essenza. Dietro una foto del gruppo, quattro loschi figuri dai lunghi capelli in un vicolo sudicio della grande mela. L'immagine che viene alla mente è quella di una gang da strada, la mentalità della strada, aggredire per non essere aggredito, guerrieri urbani del nostro tempo.

Il Gruppo dimostra di essere capace di andare oltre il Grind, iniziano a venire a galla le scorie di noise, disturbanti fin dal primo pezzo "Collapse". La produzione fa il suo dovere, il basso è in prima linea e trascina a velocità supersonica tutta la carovana. Il gruppo è compattissimo, un flusso sonoro impressionante per potenza, in grado di stendere l'ascoltatore, accellerazioni da staccarti la pelle dal viso, provate ad ascoltarvi un pezzo come "Godplayer". Le parti vocali sono ben fatte, Kevin Sharp conosce il suo lavoro e grande il contributo di Danny Lilker bassista pazzo. In occasione del tributo ai Germs "Media Blitz" arriva a fargli compagnia Mike Williams direttamente dai suoi EyeHateGod. Un mix di estremismo sonoro che con spirito d'avanguardia prende brandelli del passato, leggi Hardcore, Grind, Death e li lancia a folle velocità su un binario tutto loro. A volte si ha davvero l'impressione di vedere un treno a tutta velocità sull'orlo del deragliamento. 'Need To Control', appunto.

"Ho scoperto che la via del samurai è morire. Davanti all'alternativa della vita e della morte è preferibile scegliere la morte. Morire senza aver raggiunto lo scopo è una morte da cani. "

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