Il grindcore, genere considerato per molti di nicchia, inaffrontabile, un sottogenere..." bleah... quella poltiglia rumorosa con 50 canzoni per ciddì da dieci secondi caduna" sostiene qualcuno, "il genere più massiccio e stracazzuto della terra" sostiene qualcun'altro.
Probabilmente sono teorie valide entrambe, quando esce questo masterpiece i Nalpalm Death ed i Carcass sono già un'istituzione ed i Dillinger Escape Plan probabilmente in fase embrionale... ecco dunque i Brutal Truth a fare da logico ponte tra le due generazioni, ed il passo è tanto ovvio quanto geniale.

Questo "Need to Control" è quanto di più potente, brutale e ben suonato, in una spirale di ritmi lenti e tozzi, accelerazioni da infarto e tanta rabbiada sputare dentro quei fottuti microfoni. Episodi da consegnare alla storia qui dentro ce ne sono a bizzeffe, dall'inizio alla fine si vanno a toccare lidi sconosciuti per il genere: punk, thrash, death, crust, grind e sfumature industrial con una dimestichezza ed una facilità allarmante, gli interscambi vocali tra Sharp e Lilker giocano sulla potenza gutturale del primo e l'acidità del secondo.
Compattezza è la parola d'ordine dei Brutal Truth: un vulcano che ti scoppia in piena faccia, senza troppi compromessi.

Volete i titoli dei brani più rappresentativi?? eccoli: "Black Door Mine", "Godplayer", "Judgement", "I See red" per staccarvi la testa dal collo; "Collapse", "Ordinary Madness", "Media Blitz", "Choices of New Generation" forse per rifiatare... adesso che vi ho avvisati fatevi pure del male, e poi non dite che non vi avevo avvisato!

Carico i commenti...  con calma