Strano che nessuno abbia pensato di recensire il best seller di Bryan Adams "Reckless". Quindi rimedio volentieri, dato che per ora ho recensito album mai recensiti.
Questo album, datato 1984, è il punto più alto della carriera del rocker canadese. Più che altro è una buona occasione per sentire un Bryan Adams pienamente rock, poichè più tardi avrebbe prediletto uno stile più melenso, facendo delle canzoni d'amore il suo marchio di fabbrica. Di questo album ben 6 canzoni su 10 finirono nella top 40, a partire dal brano d'apertura "One night love affair". Uno dei pezzi più belli di Bryan Adams, un ottimo inizio per un bel disco. "Run to you" un hard rock di ottima fattura tutt'ora presente nei live. La piacevole e frizzante "Somebody" che con la sua semplicità ed efficacia arriva subito all'orecchio. Non poteva mancare il duetto, quindi eccovi servito il bel rock di "It's only love", cantato insieme a Tina Turner. La voce roca e Graffiante di Adams si sposa perfettamente con la potenza di Tina Turner. Ed ora il pezzo da 90 del disco. Chi non si è mai innamorato sulle note di "Heaven"? una delle migliori canzoni d'amore degli anni '80. Rimane tutt'ora una canzone gettonatissima, e non perde mai la sua bellezza. Altro pezzo forte è "Summer of '69", canzone nostalgica ma sorretta da un ritmo trascinante, che ne fa tutt'ora uno dei pezzi più richiesti dal vivo. Le altre 4 canzoni mantengono alto il livello del disco, a partire da "Kids wanna rock" scatenato pezzo rock con chitarre ruggenti, la scatenata "She's only happy when she's dancin'", la bella "Long gone" dal ritmo più tranquillo ma incalzante, e la traccia finale "Ain't gonna cry", un pezzo hard rock che personalmente ritengo essere il più debole del disco.
Per chi ama un puro e onesto rock 'n' roll, e per i nostalgici degli anni '80, questo disco è assolutamente da avere. Io mi ricordo che ebbi modo di conoscerlo nell'estate del 2004, quando uscì allegato ad un settimanale. E quale periodo migliore dell'estate per godersi un album del genere?. Il disco vendette 7 milioni di copie, un pò meno di "Waking up the neighbourhoods" che grazie alla super hit "Everything I do (I do it for you)" vide il passaggio, da parte del rocker, da un rock potente a un rock decisamente più melenso, ma a quanto pare più redditizio, e molte di più rispetto al successivo "Into the fire" (1987) album di buona fattura ma evidentemente un pò troppo ambizioso per essere capito dal grande pubblico. Ad ogni modo "Reckless" rimane un ottimo disco da ascoltare per distrarsi un pò ed accumulare un pò di carica. Ed ora con l'avvicinarsi della primavera (ma con la mente già proiettata verso quest'estate) mi sta tornando la voglia di ascoltarlo.
Alla prossima...
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