Primo Album per la band di Cardiff, beh, inizierei dicendo che poche formazioni riuscirebbero a fare un esordio di questa portata. Stilisticamente e tecnicamente è un saggio dell'Hard-Rock, riff massicci come la roccia, ballad lente e struggenti, grandi assoli, in breve per gli amanti di questo genere non manca niente, nemmeno influenze Rock and Roll anni '60 e Metal, il quale a quell'epoca era ancora in fase embrionale. Il disco si apre con “Guts” introdotto dalle pesanti scale del basso di Shelley accompagnate splendidamente dal ritmo della batteria di Philips e dalla voce dello stesso Shelley che pur non possedendo un timbro di voce roco, riesce comunque ad imprimere un sound decisamente blues. Di questo primo scampolo di disco balza all'attenzione dell'ascoltatore la durezza della melodia scaturita principalmente dal binomio Basso/Batteria.
La seconda traccia “Everything In My Heart" è veramente una perla, 54 secondi melanconici, tristi e commoventi accompagnati dalla liturgica e a tratti angelica voce di Shelley e dalle dolci note della chitarra acustica. Un brano sconosciuto, come il resto del disco, ma di fattura sopraffina.
"The Author" pezzo numero 3, è una canzone particolare da suddividere in due segmenti, i primi due minuti lenti e cullati come nella song precedente dalla chitarra acustica, poi però, improvvisamente, il brano si accende, i riff di Bourge si fanno veloci, scattanti e cominciano a duettare con la voce di Shelley che si produce in un ritornello Rock and Roll anni '60, il finale invece vede l'amalgamarsi di tutti gli strumenti, in particolare della chitarra, in un pesante vortice di suoni.
In "Nude Disintegrating Parachutist Women" troviamo nella parte iniziale un interessante "botta e risposta" fra chitarra e batteria piuttosto inusuale, seguito da un lungo guitar solos, finito il quale si aprono le porte della parte migliore del brano. Il ritmo cambia radicalmente, i riff si fanno selvaggi, la batteria di Philips martella velocemente in sottofondo, voce quasi inesistente, risultato: melodia lanciata e ballabile resa straordinaria dal successivo segmento blues eseguito in un tono minore con le sole cavalcate della chitarra elettrica, susseguentemente la canzone vive su lunghi assoli e finisce riprendendo il ritmo iniziale. Un brano strepitoso soprattutto per esecuzione strumentale e composizione melodica, forse il miglior pezzo dell'album.
Traccia numero 7 "Rape Of The Locks" i cui biglietti da visita sono gli strordinari assoli di chitarra di Bourge, quello iniziale di cinquanta secondi viene bissato in tutto il pezzo da molti altri di livello addirittura superiore, da sottolineare anche in questa track un andamento molto rapido a tratti infuocato che sfocia nel ritornello, ancora una volta influenzato dal Rock dei '60 e il sempre presente contributo della batteria che scandisce, ad intervalli e con pesanti rintocchi, la melodia, brano di sicuro impatto e fascino.
Si giunge così a "All Night Petrol" pezzo segnato da un ritmo più cupo, oscuro, l'uso del basso è massiccio, la parte cantata è meno allegra e meno pregna di energia tuttavia non manca nella parte centrale l'assolo di Bourge. Forse il brano più metal dell'opera.
"You And I", come già lascia presagire il titolo, è una ballad che come "Everything In My Heart" è attraversata dalle soavi note della chitarra acustica e dalla limpida e romantica voce di Shelley.
Infine il disco viene concluso alla grande con "Homicidal Suicidal" caratterizzato anch'esso da un sound duro fatto di continue esibizioni strumentali e poche parole, bello il finale che ha come protagonista la batteria.
"Budgie" è un album esemplare ed eseguito magistralmente in molte parti tuttavia, a mio parere, non è al livello di "Never Turn Your Back On A Friends" o "In For The Kill".
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