I silenziosi pionieri dell'Hard ‘n' Heavy ritornano con un nuovo album in studio ventiquattro anni dopo aver rilasciato l'irriconoscibile "Deliver Us From Evil". Quest'ultimo, un platter a dir poco scialbo pregno di melodie tipicamente eighities, dimostrò a fan e non che ormai i gallesi, in seguito a undici Lp in undici anni, non avevano più nulla da trasmettere e così privi di idee e stimoli, in pochi anni si sciolsero. La Reunion è avvenuta nel '99.

"You're All Living In Cuckooland" ristabilisce i canoni classici del Power Trio, il British Metal anni '70, l'Heavy Metal, le numerose venature Progressive, Funk, titoli non sense, e le immancabili ballate acustiche che da sempre rappresentano un importante elemento di distinzione del combo. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l'unico e inconfondibile timbro vocale del sessantenne Burke Shelley e del prodigioso chitarrista Simon Lees (il migliore nel 1998).

Le prime due tracce "Justice" e "Dead Man Don't Talk" risultano essere tra le migliori del lavoro, voce scavata e profonda, sound accattivante costruito essenzialmente su riff rapidi e taglienti, pienamente supportati dall'efficace lavoro del basso dello stesso Shelley, ed intervallati da strepitosi assoli nelle rispettive sezioni centrali. Hard Rock/Metal possente e massiccio come non se ne sente più. "We're All Living In Cuckooland" terza song dell'album, presenta all'ascoltatore una deliziosa ballad, cullata dall'ora rassicurante timbro del singer e perfezionata nella sua magia con lisergici cori e da un caldissimo assolo che conferisce ulteriore pathos alla composizione. Una perla. Ulteriore dimostrazione della sapienza compositiva dei pappagallini si concretizza con la seguente "Falling", un brano eclettico, movimentato, egregiamente eseguito a cavallo tra Hard Rock classico ma soprattutto Funk, che pervade istericamente l'intera track per poi esplodere in tutta la sua irriverenza nella parte finale. Probabilmente il miglior pezzo dell'album. Dopo i malinconici due minuti e mezzo di "Love Is Enough" vissuti tra una triste voce e le corde della chitarra acustica si giunge all'ondeggiante "Tell Me Tell Me" che idealmente chiude la prima parte di "You're All Living In Cuckooland". Sezioni calme e pervase da tranquillità si susseguono continuamente ad improvvise esplosioni di energia, nelle quali, viene gridato un perentorio Tell Me, Tell Me accompagnato talvolta da brevi incursioni della chitarra elettrica di Lees.

Fino a questo punto, la sapiente disposizione dei pezzi e l'alternanza di diversi generi musicali all'interno di essi fotografa un platter quasi perfetto, suonato con passione ed estrema pulizia esecutiva. Il segmento del disco compreso tra la settima e l'ottava traccia sembra togliere smalto all'opera attraverso il mediocre Arena Rock di "(Don't Want To) Find That Girl" e la pur pregevole ma sinceramente inutile ballata acustica (la terza) "Captain", si riprende, tuttavia, parzialmente quota con il suggestivo Hard Rock dal sapore vagamente Progressive di "I Don't Want to Throw You".

Il masterpiece che rialza notevolmente il livello dell'opera si cela però nell'ultima strabiliante track: "I'm Compressing The Comb On A Cockerel's Head". Otto minuti e venti secondi nei quali la voce di Shelley si fa più roca che mai, aggressiva, intimorente, il ritmo inferto dalla batteria di Williams è costantemente martellante quasi a voler emulare una marcia militare, che effettivamente è presente nella parte iniziale ma soprattutto in quella conclusiva dove, oltre ad udire il rumore degli stivali che sbattono a terra risuonano minacciose queste parole: My Heart Ain't Broken, My Bones Are Broken... A completare al meglio il pezzo ci pensano gli immancabili assoli di Lees. Heavy Metal con striature quà e là Progressive.

I primi cinque storici album sono inarrivabili, ma "You're All Living In Cuckooland" si pone comunque come uno dei migliori lavori del combo. Consigliato agli amanti dell'Hard Rock/Metal d'annata magistralmente eseguito e con pochi fronzoli, e di questi tempi non è poco...

Carico i commenti...  con calma