Visioni.
Idee che si susseguono limpide ma non lineari. Suoni, rumori e ancora suoni.
Chiudi gli occhi. Fai un salto nello spazio, accompagnato da una voce flebile che ti parla di un'enorme sfera di metallo, di un suono che hai già sentito, di una perfezione irraggiungibile; accade ogni mille anni e accadrà per un'eternità. Rimane il rumore, tu torni coi piedi per terra, ma quel rumore resta nella tua testa; come mai? perché te ne accorgi solamente tu? È il ronzio di un insetto... lo faresti fuori, ma non ci riesci.
E insiste. Insiste quando incominci a pensare, quando ti senti addosso un strana sensazione, ma è uno stupido rumore, ora non ci fai più caso; una vocina ti parla di sogni, che hai e non hai mai realizzato, ma c'è uno spiraglio di speranza, ancora! Poi la tensione si scioglie, tu finisci da tutt'altra parte, ad ascoltare storie dove speranza proprio non ce n'è; puoi sentire l'oscurità che ti attraversa? cosa farai? perché non ti muovi?
Via da qui. Assai lontano, c'è il sole. Prenditi un momento, respira, non pensare, ché là c'è il sole. Puoi arrivarci, magari ballando. Che so, un valzer di velluto...
Ma tu non ci arrivi, sei fuori. Ma perché non fermare questo spettacolo? Perché ti piace. E riprovaci. Eccolo il sole, ora scalcia tutto lontano e resta là. Sembra quasi che non brilli più, ma non importa. Non importa, perché in fondo siamo speciali, lo stesso... Apri gli occhi.
Una sensazione di appagamento ti invade. Sei cosciente, perfettamente cosciente del viaggetto che hai fatto. Sarà perfetto da adesso in poi? Non conta. Perché, a modo suo, un ascolto del genere già ti è sembrato perfetto.
P.S.: È vero, ho descritto sensazioni, impressioni, mi sono lasciato andare, ma soltanto per trasmettere qualcosa. Per un ciddì tanto evocativo mi sembrava giusto. Giustissimo. Statemi bene.
Carico i commenti... con calma