Dovete sapere che dove abito io se non ci si sottomette al rito pub-discoteca la città non offre chissà quali divertimenti. Essendo che io non ho mai e dico mai accettatto se non a causa di compleanni o di prese in giro, questo rito spesso si sono passate serate in qualche pub losco, a sparare qualche boiata su donne,motori,calcio, ma soprattutto musica e di cinema. A volte per trascorrere invece qualche sabato un po’ differentemente che si decideva di fare? Bè ma è semplice tutti a casa mia a vedere un bel film horror degli anni ’80 bevendo birra e mangiando pop-corn.
Bè vi starete chiedendo che ci “azzecca” tutto ciò con la recensione che sto per fare. E’ semplice il disco di cui vi sto per parlare potrebbe benissimo descrivere scene di un tipico film horror, di quelli pieni di mostri orripilanti, di fantasmi (mitici i Ghostbuster soprattutto il primo film) e di presenze inquietanti.
La differenza però tra una semplice colonna sonora e un vero e proprio disco se non eccellente, ma di ottima qualità, risiede nel fatto che qui c’è un certo batterista colonna portante del gruppo che fa nome di Richard Christy (ex-batterista di Death e Control Denied e Iced Earth).
Il suo lavoro dietro le pelli (e in questo caso anche alle tastiere)costituisce la tessitura di un libro di racconti raccapriccianti in cui sarà un impresa ardua non spaventarsi tale la mostruosità (in senso di bravura) di questo R.Christy che non ci concede un attimo di respiro con ritmi indiavolati e complessissimi.
Il Burning Inside sono un gruppo di notevoli musicisti ,non famosi nel panorama metal, i quali ,se non fosse forse per a mio parere il proprio non duttile lavoro del cantante-bassista , potrebbero far concorrenza a grandi gruppi death quali appunto in primis i mai troppo compianti Death ( sarai sempre nei nostri cuori Chuck! ),ma anche Cannibal Corpse,Malevolent Creation etc.
Il genere proposto è appunto un death metal impreziosito dalla tecnica di questi personaggi. La struttura dei pezzi è poche volte lineare, ci sono spesso cambi di tempo, break, assoli(in alcuni si scorgono alcuni momenti che richiamano Symbolic dei Death),ma la cosa bella è che nonostante la complessità di questi, essi non necessitano di una grande concentrazione ed è questo un gran punto di forza delle canzoni e del gruppo. Il lavoro alle chitarre è tagliente e preciso con assoli non proprio sempre ispirati, ma decisamente in tono con i pezzi. La Batteria non è registrata proprio benissimo nonostante i suoni siano piuttosto limpidi a volte i volumi dei piatti non sono appropriati e questo è un po’ una pecca visto il lavoro esuberantissimo svolto da Christy (soprattutto pieno appunto di preziosismi con la infinità di piatti di cui fa uso). Anche per il basso vale lo stesso discorso poichè viene un po’ surclassato dalla doppia cassa sempre presente (e come!).
L’artwork del disco è diciamocelo piuttosto grezzo e il fatto che ci siano i testi delle canzoni non solleva di certo il voto di molto. Basta guardare la copertina che ritrae in un dipinto uno scenario oscuro in cui uno spirito maligno si vuole impossessare di una povera fanciulla distesa nuda su un letto in un castello antico. Ma la verità è che se le foto del gruppo all’interno del booklet sono davvero brutte e ridicole (tutti con delle armi come se non si vedesse che sono giocattolo)e forse la registrazione non è al massimo, al giorno d’oggi è difficile in questo ambito trovare musicisti di questo livello capaci di regalare delle emozioni, con brani di una certa qualità.
Per questo vi consiglio appassionatamente ,se il genere vi piace, di acquistare questo dischetto che vi assicuro non vi stancherà né al primo né al secondo né al terzo ascolto, viste anche le notevoli sfumature che si colgono ascolto dopo ascolto.
Keep on rotting!
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