Nella scena revival svedese ci sono anche i Burning Saviours, realtà nata ad Orebro (vero e proprio centro di smistamento di band) nel 2003. Come gli altri (e più famosi gruppi) della Svezia, i Burning Saviours ripropongono il doom dei primi Pentagram e Black Sabbath, unitamente al blues/rock di Led Zeppelin e Jethro Tull, andando quindi a sbattere la testa contro quel muro ormai da molti definito "rock revival". Ma se band come Witchcraft e Graveyard sono riuscite a trovare una loro collocazione e un tocco quantomento personale, i Burning Saviours del cantante Fredrik Andersson si fanno notare per una mancanza totale di idee e inventiva.
Dopo i primi due episodi (tra l'altro non brillantissimi), i cinque membri del combo, hanno comunque deciso di sfidare le critiche e nel 2007 sono tornati in studio per dare alla luce quello che ad oggi risulta essere l'ultimo full lenght della band. "Nymphs & weavers" è stato pubblicato grazie all'aiuto di una piccola label come la Transubstans, coaudiuvata dagli stessi Saviours. Ciò è servito per dare quell'atmosfera vintage al sound, con il chiaro intento di riproporre l'acidume dei dischi targati seventies.
Il risultato però non è certo quello che la band si aspettava: al di là di alcuni episodi più o meno positivi (in particolare "The spellweaver" e "Hillside mansion"), i restanti pezzi sono un'accozzaglia mal riuscita di riff venuti dal passato e già ascoltati qualche migliaio di volte. Ogni tanto poi, la band si inoltra in alcune fughe folk rock dal risultato squallido, che oltre a sottolineare la mancanza di idee, mettono in luce anche delle doti tecniche non certo di primo piano. Su tutto questo svetta la voce sgraziata, stonata e insopportabile di Andersson, che contribuisce in modo pesantissimo a distruggere quei fugaci passaggi che sembrano avere una parvenza di orecchiabilità.
Daccordo, la scena revival non è certo portatrice sana di originalità. E' anche vero però, che numerose band (chi più chi meno) sono riuscite a ritagliarsi uno spazio dando alla luce album validi e in qualche modo anche personali. I Burning Saviours non ce l'hanno fatta con tre release e in tanti credono che probabilmente non ci riusciranno mai...
1. "Looking After The Phyre" (5:06)
2. "Pondhillow's Finest" (4:10)
3. "The Spellweaver" (5:00)
4. "Woodnymph" (6:34)
5. "Dreaming Of Pastries" (4:07)
6. "Signs" (5:24)
7. "Trinity" (3:17)
8. "Hillside Mansion" (4:08)
9. "Exposed To The Heat Of Solace" (6:15)
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