[Allora: l'autore del disco qui recensito ha espresso ed esprime posizioni politiche e ha commesso (e istiga altri a commettere) azioni che a DeBaser ripugnano. In fin dei conti, però, si parla di musica: quindi pubblichiamo comunque la recensione. /DeBaser]
Questo è il cd che rappresenta il vero io di Varg Vikernes. Si allontana dagli stilemmi più classici del black metal a cui ci ha abituati prima per farci avvicinare alla vera essenza del black metal. E' una cosa assurda a dirsi, ma questa volta il Conte esprime la sua vera musica, con rabbia, violenza e malinconia forse più di prima.
Questo cd uscì quando egli fu già in prigione, qui non senti mai il mixaggio finale. Musicalmente parlando il cd è ben diverso, le chitarre sono distorte all'inverosimile e fanno da base per tutte le prime tre canzoni. La voce di Vikernes è filtrata per volere suo (registrata su una cuffia rotta) mischiandosi insieme al ronzio perpetuo delle chitarre.
Sono sei tracce in tutto, e il cd si può dividere in 2 parti, le prime 3 e le ultime 3, questo perchè le ultime 3 sono suonate interamente da tastiere. è un cd stupendo, evocativo che purtroppo però ha dato il via alla svolta ambient intrapesa da Burzum già pregustata in questo disco. Non cito nessuna canzone, vanno ascoltate tutte, un black metal strano, mai sentito prima e neanche dopo che segna la completa maturazione di un artista dal punto di vista musicale, ma meno nella vita!
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