Brock Van Wey è una figura sicuramente molto interessante e molto particolare e che meriterebbe in fondo di essere riscoperta o comunque maggiormente considerata se non altro per la sua iper-produttività che dalla fine degli anni novanta ad oggi lo ha portato a pubblicare ben 30 LP. Il trentesimo, per l'appunto, è questo LP uscito su Dronarivm, una piccola isola felice, diciamo così, nella città di Mosca e che è nata con il focus mirato di dedicarsi a pubblicazioni nell'ambito della musica contemporanea e di avanguardia sia nel genere ambient che della musica classica e neo-classica.
Alla fine Brock ha una storia molto particolare ed è un musicista eclettico. Si afferma infatti nella scena rave di San Francisco alla fine degli anni ottanta, quando questa, come generi come la deep-house e ambient, costituiscono una novità assoluta nel mondo della musica e di quella che poi sarebbe diventata una forma di contro-cultura anche in Europa e specialmente nel Regno Unito. Poi molla tutto e sparisce per dieci anni in una specie di esilio in Cina. Al suo ritorno si dedica a composizioni di carattere ambient e con uno stile molto più "profondo" che quello degli esordi e che lo portano a realizare un'opera magnificente come questo "A Different Definition Of Love" (sottotitolo "Forget") pubblicato a nome bvdub e copmposto di lunghe sei tracce di musica ambient elettronica dalla forte componente suggestiva e emozionale e con una vastità di suoni che ricerca in qualche maniera la profondità, mentre lo scandire dei tempi è dettato da loop ripetuti e che se chiudi gli occhi e ti concentri, ti rendi conto che passano completamente in secondo piano rispetto a quelle estensioni sonore sintetiche e che sembrerebbero scorrere tutte in una direzione precisa ma che ci appare comunque senza una meta definita, come quando vediamo un torrente in piena oppure un fiume nascere dal ventre della montagna. Forse puoi vederne l'inizio o magari vedi e ne percepisci solo un "pezzo". Ma la fine? Anche se sai che c'è, che ci deve essere, perché questa è inevitabile, in quel momento non la vedi e non la puoi vedere.
Senza nessuna ricerca di paragoni che sarebbero scomodi per chiunque, menzionerei l'elettronica sperimentale di Brian Eno come uno dei principali punti di riferimento dvdub. Mi riferisco alla tipologia dei suoni e a ricerche che siano forse solo apparentemente poco dinamiche. Questo è un disco che del resto non si sposta esattamente secondo quelle che sono due dimensioni e neppure è un oggetto che ha una connotazione tridimensionali. Più che riempire gli spazi, li dilata, oppure meglio li rimanda a auna dimensione seconda e che poi è quella dove il richiamato movimento a uscire trova forse la sua ratio e la sua naturale conclusione. Tutto quello che c'è in mezzo, prima, potete ascoltarlo nel disco e forse questa, oltre che una definizione differente di che cos'è l'amore, è anche la descrizione della sua vera natura più autentica e che va ricercata in quella specie di impeto del momento e prima che sia troppo tardi, lasciarsi trascinare consapevolmente da questa corrente.
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