I Calabrese sono un trio di fratelli (che di cognome fanno Calabrese sul serio non come, ad esempio i Ramones) che sul loro sito si definiscono: (senza eccedere in modestia) "la migliore horror rock band del pianeta".
Non della storia in quanto penso siano anche loro ben consapevoli che il miglior ensemble horror rock (punk) della storia furono i leggendari Misfits, almeno fino alla dipartita di Glenn Danzig, e su questa affermazione penso che anche in questo sito in cui le polemiche e discussioni fioccano per un nonnulla nessuno avrà da ridire (magari qualcuno tirerà fuori i Cramps che però non erano horror/punk al 100% (anzi) come lo erano invece i quattro del New Jersey).
Tornando ai nostri tre fratellini provenienti nonstante il cognome italico dalla caldissima Arizona negli USA possiamo dire che con questo debut album "13 Halloweens" confezionano un album più che soddisfacente per gli amanti del genere e che nonostante il pesante debito nei confronti dei sopracitati Misfits il loro suono riesca ad essere fresco e sufficientemente personale.
L'album è dannatamente divertente, l'impronta misfitsiana si sente nei testi ovviamente ma soprattutto nei ritornelli caratterizzati da cori urlati ma fortemente melodici che i fan di "Legacy of Brutality" e "Walk Among Us" troveranno familiari e apprezzeranno sicuramente. Si perchè i Calabrese riescono a prendere la miglior vena melodica del gruppo capitanato da Danzig e innestarla su delle basi di robusto punk rock che qua e la trova qualche contaminazione metal che però non rovina il suono (non me ne vogliano i metallari) ma lo rende più compatto.
Tutte le canzoni (indovinate quante sono...? 14...) vengono introdotte da pezzi di film vecchi film horror dimenticati che risultano divertenti, come ogni singolo episodio di questo esordio, infatti nonostante non disdegnino atmosfere sinistreggianti non cadono certo in una pesantezza dark triste e clastrofobica.
Non si prendono certo troppo sul serio i Calabrese (cosa che facevano è che fanno oggi gli allora Misfits e gli ora Jerry Only e chi suona con lui al momento) e in fondo è meglio cosi. Fare un track by track mi sembra inutile le canzoni scorrono più o meno tutte sugli stessi binari caratterizzate dalle sonorità di cui ho precedentemente parlato, qualcuna più tirata e qualcuna meno, le voci dei due cantanti (chitarrista e bassista) sono potenti e perchè no molto evocative. Cito il trittico ioniziale "Zombie I", "Resurrection" e "Death of me" veramente trascinanti e potenti e "Midnight Creep Show" col suo lento intro carattrizzato dagli splendidi cori.
In definitiva niente per cui urlare al miracolo ma sicuramente un disco che mi ha catturato dal primo ascolto, cosa che non mi capita spesso.
Gruppo sconosciutissimo da noi che ho scoperto per caso e che ho voluto proporvi per sapere cosa ne pensate (ci ho metterò anche un paio di sample o almeno tenterò). Che dire disco consigliatissimo a cui do 4 stelline per la profonda goduria che provo ogni volta che lo ascolto.
Infine cito l'intro con cui l'album comincia:"Good midnight to you, you are here at the invitation of The Young American Mystic Cult of Horrors".
P.s. Considero questa la mia recensione anche se ne ho scritte altre due (Turbonegro, Buzzcocks) in quanto la seconda l'ho scritta in condizioni disastrose (alcohool e altro...) in un periodo in cui la mia vita andava un pò a puttane. Per la suddetta recensione che era abbastanza scritta alla cazzo sono stato infatti lapidato selvaggiamente anche perchè l'album in questione era di una certa rilevanza storica quindi se vi capita sotto il naso lasciatela perdere, ciao ciao.
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