Siamo nell'anno di grazia 1975 e le ultimi propaggini della musica progressive stanno per essere spazzate via. I Camel sono un gruppo non molto considerato e poco conosciuto.
Il quartetto inglese con all'attivo due discreti album fa uscire il suo terzo lavoro, un gioiello intramontabile della musica progressive e non solo. Un concept scritto interamente in sole due settimane (!!) in una sorta di ritiro in un cottage del Devon.
Le parti vocali da sempre poco presenti negli album dei Camel qui svaniscono quasi del tutto senza che l'ascoltatore ne percepisca l'assenza catturato dalle suadenti note della chitarra di Andy Latimer e dal piano struggente di Bardens. La musica è nel pieno stile del gruppo ricca di passaggi estremamente emotivi (Rhayader, Fritha Alone, La Princesse Perdue), schietta e vivace (Friendship, The Flight Of The Snow Goose), misteriosa ed angosciante (Preparation, Dunkirk).
Il disco è ispirato all'omonimo racconto dello scrittore Paul Gallico. Ambientato durante la famosa ritirata di Dunkerque del 1940 narra delle vicende e dell'amicizia tra il solitario e deforme guardiano del faro dell'Essex ed un'oca delle nevi ferita che assitono impotenti e stupiti alla disfatta delle truppe anglo-francesi.
Musica impressionistica distribuita in sedici "affreschi" legati tra di loro da un filo indissolubile quanto impercettibile.
Le linee melodiche risultano nette, pure, quasi celestiali e creano un'atmosfera unica propria di questo disco meraviglioso. E' musica estremamente "visiva", piena di poesia, complessa nella struttura ma allo stesso tempo di una semplicità disarmante nella melodia (solo i grandissimi ci riescono).
Insomma fatevi cullare e trasportare da ogni singola nota, liberate la mente, lasciate da parte ogni pregiudizio e ascoltatelo tutto d'un fiato magari leggendo proprio il racconto di Gallico... rimarrete completamente stupefatti di cosa siano riusciti a fare i Camel: la musica si adatta alla storia in modo quasi perfetto aiutata al meglio e in modo discreto da strumenti d'orchestra quali fagotto, clarinetto, oboe e flauto.
Il capolavoro del progressive? Beh per me senza dubbio... se mi dicessero che cd portare per soggiornare nella classica isola deserta non ci penserei un attimo e sceglierei questo "quadro/luogo" musicale.
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