Basta, Dioxina, Rough, Klaxon, Hydra, Cani, Nabat, Hope and Glory, Fun, Youth, SS20. Queste le band che si sono unite nel 1985 per dare vita ad una delle compilation italiane Oi! più famose e importanti della scena Skin-Punk italica.
Prodotta dalla C.A.S. Records, ossia dalla famosa etichetta di Steno (cantante dei Nabat) “Campane A Stormo” (che poi sarebbe la traduzione italiana di “Nabat”, nome di una federazione anarchica ucraina), questo album ha la particolarità di mettere assieme sia band molto famose del punk più stradaiolo italiano (Nabat, Rough, Klaxon, Dioxina) che formazioni meno note e di cui addirittura talvolta non si sono più avute tracce (sfido chiunque a trovare informazioni sugli, o sulle, Hydra, ad esempio). Le 11 canzoni sono ben amalgamate, dato che il sound condiviso è quello base dell'Oi! e il fil rouge tematico di questo tipo di band è bene o male sempre lo stesso (e non lo dico con tono di critica ma con semplice realismo): rifiuto della politica istituzionale e opposizione al potere borghese (Rough - "No Politica", Dioxina - "Contropotere", Cani - "Vivi la tua vita", Nabat - "Zombi Rock", Fun - "Come voi", con una parte in cui entrano i fiati godibilissima, Youth - "Ghetto", la conclusiva "Non staremo più a sentire" degli SS20, la più grezza e sporca di tutte), rifiuto del militarismo di Stato (Klaxon - "Diserzione"), orgoglio per aver scelto la via della sottocultura Skinhead e Punk e per far parte della classe operaia (Basta - "Nessun Pudore", Hope and Glory - "Working Class").
Facendo il conto vedo che mi resta fuori un brano, ossia quello degli (o delle?) Hydra, intitolato "Ombre". Una svista mia che non l'ho inserito quando sopra parlavo dei topos tematici? Eh no cari miei, l'ho fatto apposta perché questo brano secondo me è il migliore della compilation e merita una menzione particolare, anche per la sua storia. Come già accennato, degli Hydra non è facile reperire informazioni sul web (o almeno io non ci sono riuscito) e probabilmente questa potrebbe essere stata l'unica registrazione in studio della band. A cantare è una ragazza, sostenuta in un coro anche da un'altra voce femminile: si trattava di una formazione tutta di donne? Non è dato sapere, purtroppo. Il testo è pregno di sofferenza e simil-poetico, proposto con un modo di cantare che a me pare interessante e singolare; oltretutto pensate che io non sono un grande estimatore delle voci femminili nel punk, quindi il mio giudizio del brano può essere ancora più importante per capire come in questo caso siamo di fronte ad una piccola perla rara.
Dunque, in conclusione, questa compilation è un must per chi ama l'Oi! vecchio stampo, un album che di sicuro non può lasciare delusi e che anzi suscita ancor più interesse per il fatto che i pezzi meno grossi che parteciparono a questo progetto fanno una figura ottima e non risentono di alcun debito rispetto a mostri sacri come Nabat, Klaxon o Rough. Manca qualche band importante della scena Oi! italiana del tempo? Beh forse forse gruppi come gli Arrm e i Rappresaglia. O i Rip Off, che se non sono stati invitati da Steno un motivo ci sarà stato e credo vada trovato nell'amicizia stroncata tra Nabat e Rip Off verso il 1983 a causa dei problemi enormi che si verificarono in occasione del terzo raduno Oi! italiano, organizzato a Certaldo, paese di provenienza dei Basta, raduno che segnò l'ingresso ufficiale nella scena Skin nostrana delle ideologie di destra, con i Rip Off tra i protagonisti delle prime provocazioni filo-naziste dell'evento (braccia tese varie), cui seguirono botte da orbi, un bar distrutto e lamette e lattine piene lanciate sul palco. I Rough scelsero di non suonare. I Nabat alla fine suonarono, più per onorare l'evento e chi l'aveva organizzato che per la voglia in sé.
Carico i commenti... con calma