Non ho molto da dire e scrivere sul nuovo album dei padroni incontrastati del Brutal Death Metal et similari.

Quindicesimo lavoro di una carriera che li ha visti primeggiare, senza MAI un minimo passo falso, una caduta di tono. Sempre estremi, sempre posseduti dal demone della follia. E ciò accade anche in Violence Unimagined.

Copertina e titolo che mettono in tremendo risalto il tonnellaggio, la pesantezza di piombo delle undici canzoni presenti.

Invito i più temerari di voi a prendere visione della cover censurata, che rimanda a "Butchered at Birth" del 1991: spietati in una parola...

Mi sono bastati un paio di ascolti nel fine settimana su youtube, non avendo ancora tra le mie assetate (di sangue) mani il formato in CD, che è in ordine.

Nessuna novità dal punto di vista dei suoni: conoscono soltanto la macelleria sonora e non vogliono, non devono, non possono cambiare strada.

C'è una novità importante nella line-up: rinunciano all'apporto di Pat O'Brien che ha avuto dei seri problemi con la giustizia degli Stati Uniti. Al suo posto subentra Erik Rutan (Morbid Angel, Hate Eternal) che si occupa anche della produzione.

Causa pandemia il bassista Alex Webster, uno dei fondatori nel lontano 1988 della band, è rimasto bloccato nell'Ovest americano, non potendo presenziare alle sedute di registrazioni avvenute in Florida. Ma il risultato finale non risente di ciò: 43 minuti che suonano dal primo all'ultimo secondo CANNIBAL CORPSE!!!

Continui assalti forsennati, distruttivi; alternati da momenti di minore velocità dove il suono diventa più spesso, saturo ma ugualmente dilaniante.

Ripartenze senza freno; accelerazioni guidate dal growl incontrollato di George "Corpsegrinder" Fisher capace di improvvisi e degenerati scream che mettono paura da tanto stridenti. Corde vocali ed ugola ormai prossimi al rigurgito.

Batteria e basso abituali schiacciasassi. Le due chitarre ancora più ficcanti, penetranti, grazie soprattutto al lavoro di Eric in grado di gestire assoli atonali, che sembrano "fuori posto" e ricordano molto da vicino quelli del maestro del genere Trey Azagthoth (mi tocca citare per la seconda volta i Morbid Angel).

Superfluo analizzare i brani; cito soltanto i due minuti e mezzo di Overtorture. Ascoltare per credere...

Per il momento disco del 2021; e sarà difficile avvicinarsi per chiunque.

Diabolos Rising 666.

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