Ladies and gentlemen, buzzurri e non, come al solito son felice di presentarvi 40 ANNI DE LA VOCE DEL PADRONE, dove verranno analizzate in dettaglio le 7 tracce che costituiscono il capolavoro di Franco Battiato. Iniziamo subito
Traccia 1:
Summer On A Solitary Beach (2008 Remaster) Il disco si apre con un rumore lontano di onde su cui poi si distende la base, nelle strofe incalzante ma un filo malinconica nella melodia. "Passammo l'estate su una spiaggia solitaria", questi i primi versi del pezzo e sono già disarmanti di loro:un'estate passata in solitudine, senza quell'allegria estiva che da conforto. Ciò rende questa spiaggia quasi un luogo metafisico, irreale, come se eliminando tutti gli elementi estivi la spiaggia perda il suo significato comune.
"E ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto e sulla sabbia un caldo tropicale dal mare" elementi tipici di una vacanza estiva mescolati però sempre con questo velo di solitudine e tristezza, in un paese marittimo così vuoto che solo il cinema riesce a rompere il silenzio. "E nel pomeriggio quando il sole ci nutriva di tanto in tanto un grido copriva le distanze e l'aria delle cose diventava irreale" anche negli orari pomeridiani non c'è nessuno, solo qualche urlo cacciato a volte; ma nel testo dice che l'aria delle cose diventava irreale, che collegandolo alla frase di prima si potrebbe dire che in quella spiaggia, in quel clima di solitudine, si è creata una specie di magia, un momento di pace che perdura per molto tempo.
Parte poi il ritornello, la base si placa e diventa più soave e Battiato intona l'iconico "Mare, mare, voglio annegare, portami lontano a naufragare, via via via da queste sponde, portami lontano sulle onde"...che in estrema sintesi vuol dire che si sta rompendo le palle, si è belle rotto del mare e implora il suo interlocutore (o interlocutrice?) di portarlo via da lì. La base poi esplode di nuovo in questa danza triste e parte la seconda strofa:"A wonderful summer on a solitary beach, against the sea le Gran Hotel Sea-gull Magic" per contenuto è un po' la parte del cinema all'aperto solo con il Grand Hotel...e in inglese. Ma stranamente dice A wonderful summer, dopo aver detto che si stava rompendo di tutto quel mare:questo l'ho sempre visto come un attacco velato all'uomo della società consumistica, che cambia continuamente idea, che va al mare d'estate giusto perchè è comune a tutti e invece si ritrova da solo.
Arriva poi la parte più criptica e indecifrabile di tutto il pezzo:"Mentre lontano un minatore bruno tornava". E' un verso carico di mistero e di domande, perchè mettere in modo totalmente anticlimatico un minatore bruno? E dove sta tornando? Informandoci un po' di più possiamo vedere per esempio che Battiato potrebbe fare riferimento alle miniere di zolfo in Sicilia, attive fino alla fine degli anni 70, dove lavoravano dei minatori in condizioni disumane, oppure potrebbe far riferimento a una canzone degli anni 30 chiamata appunto Miniera; insomma, molte sono le ipo