Scrivo poche recensioni perché sono più un usufruitore di DeBaser (che mi permette di conoscere e apprezzare artisti che non avrei mai conosciuto) e anche perché le diatribe spesso preconcette su artisti e dischi senza rispettare minimamente l'opinione altrui non fanno per me.
Altro vezzo DeBaseriano è quello di ammazzare sistematicamente tutti o quasi gli artisti italiani, salvo pochissime eccezioni. Io come spesso ho detto non sono un ragazzino e di musica ne ho ascoltata e comprata tanta, e trovo che l'attuale panorama italiano non sia poi così disastroso, adesso come in passato (De Andrè, Fossati,De Gregori, Battiato) attualmente come artista italiano dopo le perdite di Lucio Battisti (genio musicale) e De Andrè (artista poeta che finirà nei libri di storia) adoro Caparezza.
Io trovo che sia un artista unico, con un genere tutto personale che coniuga una facilità di scrivere testi unici e profetici dire verità scomode, con una musica tutt'altro che banale e ha sdoganato il genere hip-hop alla grande massa. “Le Dimensioni del mio caos” ultima prova del capa, è un disco che ascolto ininterrottamente da quando è uscito. È un concept album, dove una ragazza del 1968 viene trasportata ai giorni nostri, l'album tratta temi attualissimi e tristissimi come la disoccupazione, il lavaggio del cervello quotidiano ad opera della tv, la storia “rivisitata”, i rifiuti da smaltire, la voglia di apparire in tv ad ogni costo a partire dai bambini, fino a giungere ad “Eroe” vero e proprio nuovo inno proletario, per finire con “ Bonobo power” pezzo quasi interamente fatto di percussioni. I titoli ironici fanno il paio con testi incisivi che non fanno sconti a nessuno (come pulcinella) “Ilaria condizionata” “Pimpami la storia” “La grande opera” (leggi ponte sullo stretto), “io diventerò qualcuno” (condizionamento tv) “vieni a ballare in puglia” (morti bianche) insomma a prescindere dai gusti di ognuno credo che gli vada riconosciuto di essere l'unico a denunciare queste cose e non solo in questo album. I temi del razzismo, ”vengo dalla luna”, “inno verdano”, ”nessuna razza” li troverete anche negli album precedenti (Verità supposte). Alcune battute contenute nei suoi testi sono fulminanti basta ascoltare ciò che dice.
Dal vivo è fenomenale. Scusate la filippica iniziale. Alla prossima.
In nomine libertatis vincula edificamus in nomine veritatis mendacia efferimus dio si chiama zappa frank vincent voi siete artisti fate i cerchi di grano noi: cacca nello spazio.
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