ATTENZIONE!!! ATTENZIONE!!! CAPPELLO A CILINDRO - POETICHERIE... un disco originale, fresco, genuino, poetico.
Primo lavoro di questo gruppo di Velletri, denso di provincia che ricorda, vagamente, qualche canzone di Paolo Conte oppure il dis(in)canto malinconico di Vinicio Capossela. Ma, oltre ad un sentito omaggio a Fred Buscaglione, troviamo un gruppo che non pecca di inventiva, con idee molto chiare e soprattutto forte.
Si passa dalle musiche anni '30 ai valzer, dal tango al jazz, tutto fatto in maniera espressiva, con molta poesia, dedizione riecheggiando anche, nei testi, i grandi della musica cantautoriale italiana come De Gregori o De Andrè. Album raffinato e gentile, è condito tutto con salsa leggera, evanescente e trova il suo punto di spicco in "Mò m'ariposo", con la sua aria da musical e da night, col suo swing e charleston. "Ultimo Valzer", invece, ricorda vagamente "Zampanò" di Capossela e quelle atmosfere balcaniche che tanto ha rimembrato Goran Bregovic nelle sue opere.
I Cappello a cilindro sono la novità italiana più interessante di questi ultimi tempi, sono giovani (ho avuto modo di leggere in giro che hanno in media 26 anni) e soprattutto già abbastanza maturi in questo loro primo lavoro. Li abbiamo conosciuti al Primo Maggio (vincitore del concorso "Primo Maggio tutto l'anno"), a Piazza San Giovanni, e da allora hanno preso il largo iniziando a fare una forte ed estenuante promozione con un'intensa attività live per tutta l'Italia. Un gruppo magico, mossi da un'irrefrenabile passione per la musica, che sanno divertirsi e far divertire, che sanno unire la musica di piazza alla raffinatezza del jazz fumoso.
"Poeticherie" è un riflesso di luna caduto per puro caso tra tanta musica commerciale da buttare, è Modugno, Capossela, De Andrè, Conte, De Gregori, Rino Gaetano e tutti assemblati nell'anima di questo gruppo della provincia romana, nei testi di Colandrea, leader, cantante e, naturalmente, autore. Sono testi non troppo ricercati ma non banali, "sono solo poeticherie su un cappello a cilindro che di polvere è stanco come il nero ricordo del suo frac", come annuncia il retro della copertina del cd.
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