Lecca via tutte le etichette, baby...
Anno 1 A.C. Ovvero After Trout...
Dopo la trota...
Anche se poi la trota era una carpa.
...
(Uno) Non c'è maschera senza replica. Non c'è capitano senza trota. La trota è una maschera, ma soprattutto è una carpa.
(Due) Può una carpa fungere da trota? Può esserne in qualche modo una replica? Bene, se la risposta è si, avremo “Trout Mask Replica”
(Tre) Non c'è capitano senza banda, né banda senza capitano. Non c'è cuore senza manzo, nè manzo senza cuore. Ecco allora che Cuor di Manzo è un nome perfetto per un capitano, specie se la banda di cui sopra è una banda magica.
(Quattro) Il capitano ha gli attributi, egli ispira, ma prima di ispirare fustiga. La sua ascendenza è misteriosa e si perde nella notte dei tempi, forse un nonno, forse un vecchio zio, in ogni caso un tale che, riferendosi al suo splendente pacco, diceva qualcosa tipo “è grosso e palpitante come il cuore di un manzo”
“E' grosso e si muove fast and bulbous, ovvero veloce e ciccioso”...
...
“Trout mask replica” da sempre...
Da quando a quattordici anni mi capitò di sbattere il naso su una pagina del Riccardo che ne magnificava lo splendore, poi via via tutti gli altri santoni: Lester Bangs, John Peel, Mary la smorfiosa, Orsetto.
Ecco io con cotanto capolavoro ho avuto per anni un rapporto ondivago e sfuggente, fatto di “forse”, di “eppure”, di “ci siamo quasi”. Insomma tutta una serie di frustrati ascolti in cerca di rivelazione.
Poi un giorno accadde che quel caos ributtante mi si rivelò per quel che era, caos ributtante appunto e come tale splendidamente a fuoco.
E dopo averlo ascoltato tre volte di seguito uscii di casa alla ricerca del primo waitsiano disponibile per dirgli “in confronto al capitano, il tuo Tom è una verginella bisbetica”.
Musica senza bersaglio e senza direzione, anzi no, il bersaglio cambia sempre e la direzione pure. Stessa cosa i ritmi, stessa cosa le (dis)armonie.
Per la voce prendi tutti gli animali dello zoo che il capitano amava frequentare da piccolo, poi aggiungi lupo, civetta, corvo e gufo. E magari anche altri a tuo piacimento.
Ma, soprattutto, quella voce immaginala in perenne fuori sincrono, come a dire che la poesia arriva ad michiam, ma cazzo arriva e quando lo fa non c'è nessun bisogno di mettere le cose a posto.
Come padri spirituali prendi Howling Wolf, Ornette Coleman, Jackson Pollock. La musico pittura è un laboratorio di micro esplosioni.
…
Ok, la trota..
I capolavori del capitano però sono almeno cinque. “Safe as Milk”, col suo garage blues perfido e sornione. “Mirror Man”, jammoso e spernacchiante, con tutte quei ghiribizzi free che cominciano a prendersi la scena. “Strictly Personal” che onestamente mi mancan le parole.
E infine “Lick My Decals Off, Baby”...
“Lick” è una specie di trota dal volto umano, vale a dire stessa temperie, ma con un approdo meno ostico. La bestia lascia l'officina infernale e entra nel laboratorio alchemico. E, anche se non mancano i momenti di vera e propria efferatezza, c'è qualcosa di più divertito e meno urlato, una specie di saggezza deviante, una raffinatezza sapida e beffarda.
…
Ma ora lo scoop...
Ho fatto un sogno...
Ho sognato l'arringa del capitano alle sue truppe.
...
Vi insegnerò la chimica della musica, che poi è pittura e la musica della pittura, che poi è chimica.
Vi disegnerò le note in forma di onda, in forma di spirale, assegnerò un colore a ogni numero e un numero a ogni colore. Vi darò, insomma, il manuale di istruzioni e quel manuale di istruzioni cambierà ogni giorno.
Oggi, ad esempio, potreste andare al passaggio a livello e prestare attenzione al cling clang delle sbarre che scendono, quello è il nostro suono e voi dovete rifarlo uguale, anzi non uguale, ma più cazzuto, più slabbrato, più giallo.
Tutto deve essere mosso, tutto deve essere contorto. Un elettroshock ritmico e mentale.
E, mentre voi, bifolchi, apprendete la scienza, io mi dedicherò alla pesca magica e catturerò tutti i pesci dell'aria, una cosa che, credetemi, posso fare solo io. La mia pesca infatti non si fa con la canna, ma con i sensi della bestia e due coglioni così.
Niente amo, ma un occhio guizzante e ipercinetico, e soprattutto niente verme, che ci penso già io a accartocciarmi nell'umido del fango. Il più infimo animale è più umano del migliore degli uomini e se Ornette Coleman è interessante, un'oca lo è di più, se Howling Wolf è Dio figuriamoci il lupo propriamente detto.
E comunque si, il blues è la base e il free jazz l'altezza, ma noi non siamo un rettangolo, siamo il fondo del pozzo violentato da un raggio di luce.
E adesso cosa cazzo avete da guardare, ciurmaglia di mentecatti? E, soprattutto, cos'è questa merda che suonate? Non vi ho forse spiegato come spremere tutti i tubetti e mischiarli? Non vi ho elargito, o maledetti, microgranuli di illuminazioni, cadaveri di istanti? Che aspettate allora a trasformarli in stridori, in clangori, in orripilanti macchine sonore? Al lavoro, bestie!!!
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Ma ora, scoop nello scoop, l'ultima parte dell'arringa è in pratica una recensione di “Lick” fatta dallo stesso capitano, una zot all'incirca.
Gustatevela...
Ah, ancora una cosa, abbiamo un'ultima missione da compiere, ovvero uscire dall'inghippo della trota. La temperie sarà ancora quella, ma, stemperando con un filino di bislacco, illumineremo meglio gli spernacchi. “Lick” sarà quindi meno grumoso e sferragliante... lasceremo i rossi e i gialli e affronteremo i blu, il viola, le terre. Offriremo l'appiglio di qualche serenata zoppicante, effetti carillon circensi e spastici e tanta tanta marimba. E adesso andate a ributtare la trota nel fiume, quella è solo la più insidiosa delle etichette che mi hanno appicciccato addosso.
Lecca via tutte le etichette, baby...
Anno 1 A.C. Ovvero After Trout.,,
Dopo la trota...
Anche se poi la trota era una carpa.
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Ah, il capitano ha sempre dichiarato che, tra tutti, “Lick” è il suo preferito.
Abba Zaba...
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