"There's a place where I can go, where I listen to the wind singing."
Vorrei tanto avere un posto dove andare e poter sentire il vento cantare, vorrei tanto....
Alcuni credono che questo posto esista, i Caravan sono tra quelli. Io? Non lo so davvero. So solo che un dolcissimo oblio è calato su di me, ventiquattro minuti di abbacinante melodia mi hanno cullato ed ammaliato. La mia mente si è cibata della struggente malinconia di "Nine feet underground", della sconvolgente bellezza di "Dissassociation", nonchè della romantica dolcezza di "In The Land Of Grey And Pink".
Come una fusione del Vasari, questo eutettico musicale raccoglie in se melodia, virtuosismo, creatività e struttura a formare un complesso ed ammialiante ordito. Lo splendido equilibrio raggiunto dai Caravan in questo album e solo pari alla sua bellezza.
"Dio non mi ha fornito del talento necessario per magnificaNe la gloria attraverso uno strumento musicale, ma me ne ha instillato a sufficienza per riconoscere quello altrui..", avrebbe detto il "mediocre" Antonio.
Quello dei Caravan è sì puro da collocarli di diritto nell'Olimpo del progressive e del rock tutto.
Carico i commenti... con calma