Nessuno si illuda erroneamente, l'album in oggetto di recensione non è il risultato di una alquanto improbabile reunion del combo britannico, né tanto meno una raccolta di inediti/b side.
Siamo semplicemente di fronte ad un "greatest hits", una raccolta di brani perlopiù selezionati dall'ex (in tutti i sensi per ora, poi vedremo perchè) drummer Ken Owen, destinatario dei proventi di questa operazione commerciale, per una volta versa non al mero fine di lucro ma ad una forma di solidarietà economica nei riguardi di chi ha passato davvero un pessimo (e lungo in termini temporali) periodo, appeso tra la vita e la morte a causa di una rara e fatale forma di aneurisma cerebrale.
"Choice Cuts" è strutturato in modo da ripercorrere, con la cadenza media di due brani alla volta, tutte le uscite discografiche dei veri maestri del grindcore/death metal di stampo europeo, che con alle spalle una decina d'anni di carriera (1987-1996), furono in grado di evolversi in maniera sorprendente dalla cacofonia grind degli esordi ("Reek of Putrefaction"-1988) fino a letteralmente creare il trend del death metal melodico, con il magnifico ed ancore attuale "Heartwork" (1993), per poi concludere la loro parabola esistenziale con il controverso "Swansong", anomalo ibrido di death/hard rock molto distante dall'attitudine attribuita ai nostri da anni di sano underground.
Non credo sia il caso di magnificare ulteriormente le doti di un gruppo che nonostante sia morto e sepolto da una decade, ancora oggi è considerato a tal punto che il suo nome risiede a buon diritto non solo nel gotha del metal estremo, ma anche nei cuori di color i quali ben poche affinità trovano con questa ala oltranzista, ma che comunque apprezzano l'abilità musicale mostrata ripetutamente dai nostri albionici.
Detto questo, passiamo ad occuparci di ciò che propone l'album in questione.
Oltre alle ben note songs presenti, che più avanti enunceremo per dovere di cronaca, "Choice Cuts" presenta nel booklet interno una sfiziosissima intervista con il già citato Owen (datata aprile 2004), nella quale possiamo trovare rivelazioni davvero interessanti, come ad esempio la smentita alla leggenda secondo cui tutti i membri fondatori dei Carcass fossero medici o studenti di medicina: il maggiore autore materiale dei testi dei primi due album, che altri non è che il drummer stesso, candidamente confessa di come, nel periodo di pubblicazione di "Reek of Putrefaction" e "Symphonies of Sickness", stesse studiando biologia al liceo e che quindi ebbe a disposizione notevole materiale per descrivere scempi e operazioni chirurgiche di ogni sorta.
In un'altra dichiarazione di notevole rilevanza storica, il nostro descrive la parabola discendente del gruppo: il traumatico passaggio alla major Columbia, nella vana speranza di sfondare anche negli States, la disillusione di vedersi rifiutati gli sforzi fatti per il successore di "Heartwork", le continue pressioni e alla fine il blocco alla pubblicazione di "Swansong" imposto dalla suddetta Columbia per ben 2 anni. E quindi la fine.
Ma anche ricordi positivi come l'improbabile gig con il rapper Ice T a condividerne il palco o i doverosi ringraziamenti a John Peel, a cui il nostro rende onore per aver per primo scommesso sulla band, trasmettendola nel suo famoso programma radio alla potentissima BBC, già dai tempi del primo seminale full lenght.
A tal proposito, il presente album riporta per intero due sessioni registrate per il succitato John Peel Show, datate 2.1.89 e 16.12.90, nelle quali vengono riproposte, in forma live, alcuni brani estratti dal primo e dal secondo album, con ottimi risultati direi.
In conclusione "Choice Cuts" nulla aggiunge alla leggendaria fama dei Carcass, ma può fungere da testimonianza propedeutica per coloro che agli inizi degli anni '90 o erano troppo giovani o semplicemente ascoltavano altro.
Tracklist:
1) Genital grinder; Peel Session 02.01.89
2) Maggot colony; 1) Crepitanting Bowel Erosion;
3) Exhume to consume; 2) Slash Dementia;
4) Swarming vulgar mass of 3) Cadaveric incubator of endoparasites;
infected virulency; 4) Reek of putrefaction;
5) Tools of the trade;
6) Corporal jigsore quandary; Peel Session 16.12.90
7) Incanated solvent abuse; 1) Empathological Necroticism;
8) Buried dreams; 2) Foeticide;
9) No love lost; 3) Fermenting innards;
10) Heartwork; 4) Exhume to consume;
11) Keep on rotting in the free world;
12) R**k the vote;
13) This is your life;
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