Un ascoltatore distratto e superficiale potrà ridurre la techno ad un semplice ripetersi di unz-unz, ma qualsiasi vero appassionato sa che la techno è forse il genere più capace di far viaggiare la mente, di dilatarsi in strutture psichedeliche senza mai perdere il suo approccio fisico.

E Carl Craig è sicuramente uno dei massimi esponenti: incorruttibile sperimentatore teso a coniugare avvolgenti spirali sintetiche con battiti pari implacabili e terribilmente emozionanti; americano di Detroit (e da quale altra città sarebbe potuto provenire?) fa parte della seconda generazione elettronica della Motor City, quella che segue ai tre padri fondatori del genere (Atkins, May e Saunderson). La sua musica non coinvolge soltanto muscoli e sinapsi: nelle sue suite tecnologiche vi è sempre un disarmante romanticismo di fondo, che rende umano e sentimentale un sound in origine algido e meccanico.

"Landcruising" è il suo disco d'esordio (anno di grazia 1995: due anni fa, per il decimo anniversario, è uscita una ristampa contente versioni alternative intitolata "The Album Formerly Known As..."), futuristico svolgersi di melodie celestiali (e spaziali) con una meditata irruenza da dancefloor. Quasi un concept sul viaggio, tanto spirituale quanto reale: si parte infatti con il rumore di una macchina che si accende e si finisce ben presto alla deriva nell'universo, a volteggiare tra bordate ritmiche e riff sonici di sintetizzatori e tastiere.

"Mind Of A Machine" è astratta perfezione techno, proprio come "A Wonderful Life" è IDM eccezionale e primigenia. "Einbahn" è forse la traccia più dura, coniuga un'inquietudine sonora alla Tangerine Dream con ritmiche smaccatamente ballabili; mentre la titletrack è uno dei vertici psichedelici dell'album (quasi si addentra in territori jungle) insieme alla conclusiva ed ambientale "Home Entertainment".

A dodici anni dalla sua uscita quest'oretta scarsa di musica suona ancora immaginifica; paesaggi sempre ignoti all'animo umano ed estremamente fascinosi. La techno è, certe volte, musica perfetta: forse l'unica in grado di smuovere contemporaneamente cervello, cuore e muscoli.

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