Una serata strana quella del 27 ottobre scorso.
E' da un po' di tempo che cerco disperatamente di ampliare i miei orizzonti musicali, magari con musica che riesca a scuotermi, e, nel mio vagabondare da un genere all'altro in cerca di una mia identità musicale personale, sono assistita dal mio negoziante di fiducia (santo subito!).
Quest'uomo paziente, tra una chiacchera e l'altra, mi informa sugli eventi in programma in giro per il mondo, tra cui quello all'Unwound Club di Padova dove è in cartello un concerto di tale Carla Bozulich.
Mi dice inoltre che la Signora in questione è una tipa tosta, una PJ Harvey più incattivita, insomma, mi assicura che vale la pena la visitina in quel bel quartiere di Padova chiamato "Arcella".
Per un po' lascio che l'informazione vaghi senza meta nel mio cervello (a dire il vero un po' fuori fase), poi decido di informarmi meglio sull'artista in questione e scopro che la fatidica sera con lei ci sarà anche Massimo Pupillo.
La decisione è presa: si va!
Il circolo Arci Unwound è, come cita il sito "uno spazio industriale degli anni '60 del quale sono state mantenute le caratteristiche originarie", praticamente un'ex fabbrica, buia e con arredamento minimal (da prendersi alla lettera).
Lo spettacolo inizia alle 23 davanti ad una sessantina, forse anche meno, di persone; praticamente un concerto per pochi intimi.
Sul palco ci sono un'ipnotica Carla Bozulich, Massimo Pupillo (giuro che non ho mai visto persona con un sorriso tanto aperto, solare e coinvolgente) e un tizio con il violino del quale, mi scuserete, non ho capito il nome.
Del tipo di musica suonata poco so dirvi purtroppo, in quanto la storia dei generi musicali non l'ho mai capita, non riesco a distinguere le varie sfaccettature, e, comunque, poco mi interessano.
Posso solo dirvi che la Signora Bozulich fa musica per l'anima, un'anima martoriata e sanguinante, lacerata da un passato non troppo facile (da qualche parte ho letto droga e prostituzione) e veicolata da una voce sempre in bilico tra potenza e dolcezza, una voce che sa graffiare ma anche accarezzarti e che di sicuro non lascia indifferenti, arrivando nei lati più oscuri e vulnerabili dell'animo umano. Voce accompagnata da movenze sinuose e voglia di trasportare, ma anche di farsi trasportare, dal pubblico.
Che dire del Signor Pupillo. Penso che già dalle parole sopracitate si possa evincere che ho una particolare simpatia per questo ragazzo, che già mi aveva incantata con Zu; non mi soffermo sulla sua performance perché di musica, in senso tecnico, non ci capisco un'acca, dico solo che il suo sound è inconfondibile, ci mette passione, ci mette grinta (è difficile per me descrivere a parole quello che riesce a trasmettere Mr. Pupillo con il suo basso, chi ascolta Zu spero mi capisca).
Il concerto è stato un altalenarsi di pezzi sperimentali, alienanti e sconvolgenti, fatti di distorsioni e grida, cacofonia e silenzi, tensione esplosiva e calma apparente, e pezzi più "classici", più vicini alla forma-canzone conosciuta ai più, momenti in cui abbandonarsi, farsi cullare dalla musica, dalla dolce malinconia della voce di Carla, e, in entrambe le versioni, i Nostri hanno coinvolto in modo ipnotico il pubblico, immobile e completamente ammaliato dalla musica, dalle emozioni forti, idilliache e soffocanti allo stesso tempo, trasmesse da questa donna dall'aspetto fragile che emana una grinta non comune.
Mercoledì 27 ottobre sono arrivata all'Unwound senza sapere cosa aspettarmi dalla serata, senza sapere che musica averi ascoltato, senza sapere dove mi sarei ritrovata, senza sapere nulla, con l'infantile incoscienza con la quale affronto più o meno tutto quello che mi capita nella vita; una serata strana ma indelebile come i migliori ricordi, come le emozioni più sentite, come gli incontri più toccanti e come quel cappero di timbro che mi hanno messo sulla mano e che, porca puzzola, non va più via!
Curiosità: tra il pubblico c'era anche un interessatissimo Luca Bottigliero, attuale batterista degli ODM, che effettivamente sembra il fratello minore di Dave Grohl!
Carico i commenti... con calma