La sera è un ottimo momento per scrivere (sia recensioni che altro), poi, se accanto all'atmosfera si aggiunge anche un buon sottofondo Jazz le cose migliorano di molto. Così, vista la particolare situazione che si è stranamente creata, ho deciso di buttar giù due righe su un piccolo libretto giallo (neanche duecento pagine) comprato un po' di mesi fa e letto nel giro di pochi giorni, cioè "Almost Blue" di Carlo Lucarelli, autore molto popolare al quale hanno dedicato una bellissima serie a fumetti dal titolo "Cornelio".

Tornando all'opera in esame vi dirò, anche se è forse superfluo, che si tratta di un giallo, precisamente di un Thriller, ambientato nell'italica Bologna. In breve: un serial killer, soprannominato l' "Iguana", sta mietendo vittime in città e l'ispettore Grazia Negro, coadiuvata da Simone, un ragazzo cieco che adora "Almost Blue" suonata da Chet Baker, e dalle moderne tecnologie scientifiche cercherà di catturare il feroce assassino. Fino a qui tutto semplice, forse abbastanza banale, ma, non appena si comincia ad entrare nel vivo del racconto (vi assicuro che già dall'inizio il romanzo prende) ci si accorge che il nostro autore ha voluto inserire quel qualcosa in più che ha fatto uscire la sua storia dai bassifondi del già sentito per farla arrivare ai quartieri alti dell'originale e del tremendamente interessante. Mi spiego meglio: il punto focale dello scritto non è l'assassino o i personaggi che vi ruotano attorno, anche se Simone è secondo me una figura veramente maestosa nella sua fragilità e capacità di volare oltre il suo handicap, bensì il nodo è la musica e non a caso il titolo del lavoro è una canzone, la preferita del nostro sfortunato co-protagonista, il cui titolo è abbondantemente chiaro senza che lo ripeta nuovamente. Infatti, scorrendo le varie pagine vediamo che l'Iguana e Simone sono contrapposti da uno stile di vita che è espressione dei loro gusti musicali, cioè quando entra in scena il primo il sottofondo è una musica dura, violenta (una parte del libro è intitolata "Reptile", dalla song dei Nine Inch Nails), mentre al momento della comparsa del secondo è Beker a farla da padrone con la sua classe ed eleganza.

Un altro punto forte del romanzo di Lucarelli è sicuramente la caratterizzazione psicologica dei personaggi (la pragmaticità dell'ispettore Negro, la follia esasperata del killer e la continua ricerca di un contatto con il mondo esterno del giovane non vedente) e della città, la quale risulta quasi un vero e proprio attore della vicenda che dall'alto guarda e muove come pedine degli Scacchi (o della Dama, così non faccio torto a nessuno) le vite dei vari protagonisti della storia. Infine, in mezzo a tanto disfattismo e tensione psicologica, c'è anche tempo per l'amore, ma un amore particolarmente tenero, emozionale, fatto di sensazioni più che di contatto fisico, un sentimento che inconsapevolmente cresce nel tempo e quando bussa alla porta di coloro che ne sono coinvolti, essi non possono far altro che aprirgli, in quanto ormai è già entrato da un pezzo e il suo chiedere permesso è solo una questione di educazione.

In conclusione un libro bellissimo, coinvolgente ed efficace, consigliato a chi ha voglia di una lettura d'evasione che non per forza deve essere spoglia di contenuti, in quanto in un'epoca di vampiri innamorati è anche giusto tornare alla realtà, per quanto delle volte essa possa inorridire più di qualsiasi libro o film in circolazione.

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