Ho ben presente la scena… non crediate, tutti ce l’hanno ben presente perché prima o poi tutti, uomini e donne, di qualsiasi età o estrazione sociale, nella vita provano la primordiale, straordinaria esperienza della creazione! Dicevo che ho ben presente la scena, non potrebbe essere altrimenti! Carlos, con sguardo agognante, arriva nel cesso della sua baracca (un villino da circa 5 milioni di dollari), si cala le braghe (di Armani) e appoggia il suo culo flaccido, rugoso e sfondato sulla tavoletta del wc. Carlos, a questo punto, incomincia a spingere, prima dolcemente quindi sempre più forte, digrignando i suoi bellissimi denti scolpiti da qualche artigiano olandese, contorcendosi nello spasmo, contraendo gli arti e stringendo i pugni, fino a che un tonfo nell’ acqua ed un sospiro di sollievo non sanciscono la fine delle ostilità. Carlos è visibilmente soddisfatto, sorride come un deficiente, ma ne ha ben donde, perché per l’ ennesima volta Carlos è stato protagonista dello straordinario processo della creazione, il parto che ha portato alla luce la più colossale montagna di sterco fetente e fumante che mente umana e retto abbiano mai partorito, ossia la sua ultima fatica, titolo “All That I Am” … quasi profetico! Direte voi: “Mbeh, ma che c@zzo c’ha da ridere Carlos?!” Rispondo io: “Qualcuno vi ha mai pagato tonnellate di soldi per produrre tonnellate di merda?!”.

Il silenzio si impossessa di noi… Carlos è il classico esempio di puttana della musica, una battona di primo livello, nonostante in minigonna credo faccia sboccare. Dopo esser stato autore di dischi importanti e di canzoni personali ed ispirate, Carlos entra nella cosiddetta parabola discendente e così non se lo filano più manco i cani randagi, a ragion veduta dato che il nostro si diverte a riproporre la stessa menata chitarristica un numero imprecisato di volte. Così Carlos scompare per un po’, fino a che qualche pappone di Mtv decide che è ora che la musica latina torni di moda, e piazza una serie infinita di battone in heavy rotation, Ricky Martin davanti e dietro tutti quanti!Cosa fa Carlos? Ovvio, salta sul trenino, ma accompagnato, sia mai che i randagi continuino a non filarselo… il resto è storia, tre dischi fotocopia che puzzano di latrina, vendono come il pane, stimolano come il Gutalax!!! Carlos è uno spirituale. A Carlos piace la spiritualità. Carlos adora intitolare i suoi capolavori con titoli di forte richiamo spirituale, "Supernatural", "Shaman", e l’ultimo "All that I am". Carlos sorride, rilascia interviste (in diretta mondiale su Mtv ovviamente…), parla della sua sfortunata infanzia, di spiritualità, e si commuove (sarà l’ assegno?!… Dietro quegli occhiali firmati scorgi due occhi profondi e segnati dalle vicende della vita, ma oggi Carlos è una persona felice, ha raggiunto un suo equilibrio (entrate/uscite = $)… è felice Carlos, sorride, anzi ride proprio di gusto, una costante immutabile paresi facciale! Il disco. Non meriterebbe una parola, anzi forse una sì, e comincia per M!

Ok, proviamoci: prendete la solita miscela maleodorante di musichetta pop e ritmi e sonorità latine (ma neanche troppo, giusto quelle che anche un cerebroleso riconoscerebbe), aggiungete i soliti “magistrali” interventi chitarristici del Carletto (la solita scaletta, i soliti bending, il solito tremolo picking, o effetto trillo, giusto per far finta che lui sa suonare veloce, tanto qualche babbeo che ci casca lo trova sempre), condite il tutto con un branco di scimmie ammaestrate ossia musicanti di primissimo piano, tra cui quella vecchia cariatide di Steven Tyler (ha la dentiera, lo sapevate?!), Big Boi degli OutKast (il nuovo Hendrix dai capelli lisci), Sean Paul (che non si capisce mai cosa stracazzo canti!!!!) e dulcis in fundo Kirk Hammett (lui non ha la dentiera ma l’Alzheimer, altrimenti non si giustifica)… Ce ne sono molti altri di ospiti, tra cui il geniale Bo Bice, la leggendaria star di Mtv American Idol, praticamente la versione USA delle nostrane Lollipop, e will.i.am dei Black Eyed Peas (notare la genialata del nome… un fenomeno).

Se ti ficchi delle penne in culo non diventi una gallina, diceva un tizio, se ti ficchi una chitarra in culo non diventi un musicista, dico io… tutt’al più un affarista, come il buon vecchio sorridente Carlos! Fai come lui, avrai un milione di buoni motivi per farti venire una paresi facciale! :D

Carico i commenti...  con calma