Vedere coi tuoi occhi una leggenda della musica non capita spesso.
Come ascoltare la sezione Treccani dedicata alla "sei corde" raccontata da un maestro, che suona lì, per te. Tipo gli audio - libri, ma un'uscita extra lusso col chitarrista in carne e ossa. Questo è stato il concerto di Carlos Santana, lunedì sera in un'Arena di Verona piena stipata. L'unica data italiana per il musicista messicano cresciuto a San Francisco era sold out da settimane.
L'anfiteatro ribolliva: per il caldo, certo, più tipico del centro America, però, che del Bel Paese. L'evento è iniziato alle 21 in punto e l'effetto speciale era la musica, quella con la m maiuscola. Che magnifico colpo d'occhio si godeva dalle gradinate, gli ultimi ritardatari continuavano a prendere posto e alla fine tutte le poltroncine erano occupate. Il chitarrista si è palesato in bianco candido e cappello di paglia, alle spalle la sua mini - orchestra formata dalle due voci, percussioni, basso elettrico, trombone e tromba a sciorinare i pezzi da novanta di Samba, Merengue, Rumba, Mambo e Smooth Jazz.
L'attacco era giusto un riscaldamento, poi il tappeto sonoro costruito da Santana ha conquistato il pubblico dell'anfiteatro, dove a riempire l'aria non c'erano le note della "Traviata" di Giuseppe Verdi, ma quelle di "Oye Como Va", "America", "Black Magic Woman". L'esecuzione da studio dei pezzi storici, come "Samba Pa' Ti", un capolavoro strumentale dall'album degli anni '70 "Abraxas", non viene mai rispettata del tutto, ma tanto è lasciato all'improvvisazione: Carlos ha dimestichezza coi canoni del jazz e del Blues, che nel corso della sua carriera ha saputo reinterpretare in chiave pop, grazie al quale ha raggiunto le masse. Oltre al maestoso talento, che lo porta a suonare ininterrottamente per dieci, quindici minuti filati, riempiendo le orecchie e gli occhi dei presenti con i panorami da sogno della sua terra.
Vedere con le orecchie, ascoltare con gli occhi. A un certo punto, durante "Corazon Espinado", uno di quei brani che li riconosci dalle prime note e ti fanno saltare sulla seggiola, quelli che si erano accomodati nelle poltronissime hanno preso a danzare vorticosamente, gambe saltellanti e braccia a roteare sopra le teste, sedotti definitivamente. Potenza di uno dei primi 15 chitarristi del mondo, nella classifica dei magnifici 100 stilata da Rolling Stone.
C'è stato il tempo per un siparietto, nel quale il Nostro ha commesso una gaffe, che la gente gli ha perdonato subito: «Oggi è festa nei paesi latini, la Spagna ha vinto gli Europei!». Ehm, Mr. Santana, tasto dolente. «Ma voi siete campioni del Mondo». Ecco, così va meglio. Un trionfo.
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