Nelle recensioni che ho letto su questo sito su l'album in questione mi è sembrato che non ci fosse adeguata considerazione del periodo in cui questo fu pubblicato. Sono qui che lo ascolto e mi rendo conto, traccia dopo traccia, che la Consoli nel 1997 fu un vero e proprio bagliore che accese per un attimo il panorama musicale italiano. Basta ascoltarlo!!!

Testi sentitissimi che si adagiano a volte peggio a volte quasi d'incanto sulle note come se non potessero avere collocazione migliore. Ascolti e ti sembra di essere lì con tutta la cricca della Consoli in quel di Catania a suonare chissà in quale pub; ti sembra di vedere la gioventù catanese affollarsi sotto il palchetto, birre alla mano, e dimenarsi sulle note di "Per Niente Stanca", seguendo la voce ansimante di Carmen e l' arrangiamento rabbioso e quasi da trincea del pezzo. Un connubio stranissimo ma che riesce.

La nostra Carmen ci mette tutta se stessa in "Fino All'Ultimo", miglior pezzo dell'album a mio avviso, ricco di suggestioni, cambi di tempo, con una interpretazione trascinata che esplode nel ritornello, davvero notevole e di grande impatto. C'è un po' di tutto in questo album, la melodia di "Blunotte" malinconica e commovente, la rabbia rock, il disagio che diventa spinta propulsiva alla creazione di gioiellini come "Confusa E Felice", "Diversi" e " La Bellezza Delle Cose".

Forse dopo qualche ascolto il disco richiede una pazienza maggiore, ma senz'altro trattasi di un album ricco, per niente banale ed emozionante. Chi mi trova in Italia qualcosa di simile nel 1997?

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