Attraverso la voce di una bimba siciliana cresciuta a suon di Modugno, Peppino di Capri, Rita Pavone, Nino Ferrer, durante i tempi d'oro di Gassman, Monica Vitti, del primo Sordi e della mitica Brigitte Bardot, sullo sfondo di Léto (Letojanni), lungo la costa jonica tra Messina e Catania, miss Fiorello ci racconta i primi anni Sessanta oltre la loro spensieratezza estiva, marcati da quel boom economico non ancora strettamente siciliano. Lucia, la figlia della "gallina nera", argot presente lungo tutto il romanzo, vive con la nonna paterna poiché i suoi genitori e suo fratello sono emigrati in Germania, dove sperano passo per passo di guadagnare abbastanza da comprare casa e dare un minimo di benessere ai due figli, dipinti quasi come due novelli Luca e 'Ntoni de I Malavoglia. Allora chi migrava-fatto non secondario-era un buco nero nella società. Lucia se ne stava sola con la nonna, la "generale" Donna Maria Amoroso, e non le andava per nulla a genio...oltretutto la sua migliore amica si suiciderà a causa di una depressione, e la picciridda comprenderà presto che la sua vita è fatta di piccoli problemi, di dolori, sacrifici e rinunce; fra tutte, quella di trascorrere il Natale del suo primo anno di scuola media-segnato peraltro da lutto-a casa della tata Franca senza la sua famiglia ad assisterla in natura. Tuttavia la bambina crescerà rapidamente e riuscirà a contrastare senza piangere-superandoli-eventi molto più grandi di lei, fattore emotivo da me molto gradito. Ulteriormente belle sono le descrizioni della natura che fa da cornice alle vicende descritte nella storia, con qualche risvolto filosofico (la natura).
Nello struggente finale Lucia, da adulta realizzata qual'è, dimostrerà coraggio e determinazione non indifferenti, continuando a vivere fra l'Etna, le zàgare,e il mare, che le calzerà perfettamente addosso.
I fatti qui magistralmente narrati dalla sapiente Catena Fiorello, riflettono un deciso spezzone della vita nel primo dopoguerra nel meridione d'Italia, le cui propaggini hanno richiamo fino ai giorni nostri.
Vi auguro la miglior lettura annuale,
Salesuliveires
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