Strana storia quella dei Cats In Boots: si formarono fra il 1986 e i 1987 anche se la prima incarnazione risale al 1988, per metà americani, con Joel Ellis alla voce (un cristone alto e muscoloso) e Randy Meers alla batteria e per metà...giapponesi! Eh già, altrimenti non si capisce come mai vi sia in giro anche un loro (oramai raro) Ep dal titolo "Demonstration: East Meets West"! Gli altri due sconosciuti che componevano questa band erano Takashi "Jam" O'Hashi alla chitarra e Yasuhiro "Butch" Hatae al basso. I Cats In Boots furono autori di questo superbo street metal/hard rock dal titolo "Kicked & Klawed" datato 1989, e che rappresenta anche il loro testamento (Si riformarono nel 2003 ma fu una cosa breve!). L'album si distingue soprattutto per la voce carismatica di Ellis, che ritroveremo poi negli sciapi Heavy Bones di Frankie Banali e per la chitarra suonata (per non dire scuoiata viva!) da O'Hashi, un chitarrista veramente sottovalutato.
L'album parte con la roboante "Shotgun Sally": rock and roll a go-go, ritmiche serratissime, cori da cantare a squarciagola e spari di pistola incorporati: i Cats In Boots sono delle schegge impazzite altrochè e poi ammappate se ci sanno fare i giapponesi con la chitarra, chi l'avrebbe detto! Il tutto coadiuvato dalla voce graffiante e puramente street di Ellis; "Nine Lives (Save Me)" prosegue il discorso con uno street bello e buono: passione, sudore, spandex che si spandonox (mamma che battuta brutta!), chitarre, gnocca...ah già quella non c'è! Ma tanto, tanto savoir faire di Ellis, che se potesse urlare ancora più forte lo sentirebbe anche Dio! (Sempre Ronnie James ovvio!) Insomma, una canzone che potrebbe far piacere a dei cannibali mentre mangiano carne umana! "Her Monkey" diventa più hard rock ed è uno dei capolavori dell'album: intro minaccioso che esplode di brutto, con un riffone che insegue disperato l'ugola incredibile di Ellis (mi chiedo come potesse arrivare così in alto con la voce! E' semplicemente fuori ogni misura in alcuni punti!), una canzone da far corrodere i timpani insomma. Segue "Whip It Out" che è una song decisamente sfiziosa, col suo incidere, per l'appunto, da gatto con gli stivali che non vede l'ora di graffiare! Su tutti, prevale sicuramente la voce di Ellis, che un pò gatto lo è in questa song! "Long, Long Way From Home" si distingue per la chitarra macina-riffs di O'Hashi, sempre precisa e incisiva per non parlare di Ellis che in questa canzone fa addirittura il versetto ad Elvis Presley! Che cantante, secondo me uno dei più versatili in campo street e, perchè no? Anche originale e ricco di inventiva!
A metà album arriva "Coast To Coast" che è un ottimo rock 'n' roll che solo i Motorhead con la loro inflessione semi-punk saprebbero fare: 3 minuti di pura fullia in cui si fondono rock and roll, punk e rockabilly. La successiva "Every Sunrise" è una ballata sognante e stavolta Ellis si esprime decisamente in maniera sublime, con una modulazione di voce a dir poco azzeccata. Uno dei momenti più profondi e passionali del disco e diciamo pure...anche l'unico! Arriva una martellata fra capo e collo con "Evil Angel", con una sezione ritmica che stavolta ha una precisione a dir poco chirurgica: hard rock di classe e grande versatilità. "Bad Boys Are Back" è un tipico inno street dedicato semplicemente a chi fa dell'hard rock una ragione di vita, quindi armatevi di guanti in pelle e cantatela a più non posso: della serie, vi spacchiamo le chiappe e non solo, a dimostrazione che il gruppo non cede un attimo e pesta di brutto a più non posso (questa volta segnalo soprattutto le parti di basso di "Butch" Hatae a metà canzone e la batteria vivente di Meers che danno a quest'album quella magia che sicuramente non avrebbe avuto!). Chiudono l'album la più cadenzata "Judas Kiss", forse troppo vicina ad una canzone dei Guns e la tiratissima "Heaven On A Heartbeat" che chiude nei migliori dei modi (e senza cedere fra l'altro!) un album a dir poco impressionante per quanta passione è stata messa!
Quello che posso dire, è che se avete bisogno di svegliarvi, questo disco è l'ideale: street metal/hard rock suonato tutto di un fiato, senza darvi il tempo di respirare e che vi provocherà solo ottime sensazioni, non solo di sfogo, ma anche di passione per il rock. Secondo me è uno dei migliori album street in circolazione, fatelo vostro, ne vale la pena lo giuro!
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