L'enorme ed adorabile scatolone del "tutto a 5 euro", cosa sarebbe la vita senza? Quel bellissimo coso di cartone onnipresente a qualsiasi festival degno di questo nome, il pariah della bancarella, quello eternamente piazzato di lato/sotto/in fondo, o comunque sia sempre messo in qualche assurda posizione irraggiungibile, con i cd a 15 euro in bella mostra (quelli che non degnerai nemmeno di uno sguardo) e tu, che per capire cosa c'è dentro, rischi ogni volta di slogarti una spalla. Di solito, quando sei finalmente riuscito a raggiungerlo, dentro ci trovi (non per forza in quest'ordine): ristampe cecoslovacche di gruppi cileni sconosciuti agli stessi musicisti che ci hanno suonato, compilescion che oscillano tra l'assurdo ed il "toh, il mio nuovo sottobicchiere" e i cd dei Cauldron Born.

Chi? I Cauldron Born, come chi? Fierissimi esponenti dell'heavy metal a stelle e strisce che più heavy non si può, riescono, con una discografia di ben due cd in vent'anni, ad essere l'incarnazione più totale di tutti i peggiori/migliori cliché dell'heavy metal, roba che in confronto i Manowar sono dei poveri scolaretti che ancora devono imparare la lezione. Capitanati dal chitarra Howie Bentley, i nostri si presentano come fossero appena usciti da una fiera del fumetto dedicata a Conan il Barbaro o un gay pride di quart'ordine, a voi la scelta. Effettivamente lo spadone del chitarrista tende a cozzare con la maglietta traforata da rivista "patinata" del giovane e palestrato cantante, ma tant'è, ci dobbiamo accontentare. Se qualcuno di voi non avesse mai sentito nominare i Manowar e fosse appena atterrato da Saturno, per ottenere le coordinate stilistiche dei Nostri basterà prendere in esame l'affascinante copertina, curata in ogni dettaglio, come tradizione vuole: Demone con cresta punk alla guida di biga decapita legionari romani assortiti, Thor scaglia saette verso Stonehenge (?!), cavalli imbizzarriti. Ah, sulla biga c'è anche una specie di valchiria mezza ignuda palesemente passata dal gommista. Olé, il quadro e completo. Scherzi a parte, se si mette da parte l'immagine del gruppo, cosa comunque alla quale si è abituati se si segue soprattutto un certo tipo di metal, vanno oggettivamente riconosciute le qualità dei Nostri, capaci, in pieni anni Duemila, di offrire un solido disco epic metal, ben suonato e dal forte sapore retrò. Nati dalla mente del tuttofare Howie Bentley ad inizio anni Novanta, quando, per intendersi, da quelle parti impersevano maglioni e flanella, i Cauldron Born sono un autentico tributo alle due grandi passioni del loro creatore, ovvero l'heavy più classico degli anni Ottanta e un certo tipo di letteratura fantasy, con le copertine dei cd chiaramente ispirate a certi fumetti degli anni Settanta di Conan il Barbaro.

Supportato da musicisti di elevata caratura (davvero notevole la sezione ritmica) e dal giovane David Loudon dietro il microfono, Bentley riesce nell'impresa di comporre brani efficaci anche se lunghi, dove ottimi ritornelli si alternano a soli ben strutturati e mai fino a loro stessi. Se, come prima riportato, le copertine vorrebbero pagare pegno ai vari fumetti fantasy dei tempi che furono, i testi sono infarciti di riferimenti ad un'altra creatura di Robert  Howard, non il blasonato Conan, bensì Kull di Valusia, personaggio protagonista di diverse avvincenti storie ma rimasto sempre all'ombra del Cimmero, così come non si manca di narrare le gesta di Thorn, il demone-mascotte del gruppo. Musicalmente, come si può facilmente intuire, ci si trova davanti ad un heavy classicissimo, in cui sono presenti chiare influenze di un certo power metal europeo, con alcuni passaggi che possono riportare alla memoria formazioni come i nostrani Rhapsody. Bello il lavoro della sezione ritmica, soprattutto grazie ad un basso sempre presente e che in più occasioni riesce a ritagliarsi un posto di rilievo, segno evidente della caratura tecnica dei vari musicisti. Loudon, nonostante la giovane età, riesce a dare la propria impronta ai singoli brani, anche grazie ad una voce dotata di una buona estensione e capace di esprimersi su più registri, anche se, forse, i grandi del genere restano comunque lontani. Howie Bentley, da parte sua, ha il dono di riuscire a scrivere assoli lunghi e "barocchi" ma senza scadere nella pacchianeria, riuscendo quindi ad offire un album solido e godibile anche dopo più ascolti.

Va riconosciuto che non tutti i brani sono all'altezza delle ottime "By this Axe I rule" o "Finder of the Black Stone" ma pezzi come "Storming the Castle", con tanto solo di assolo di batteria, o "Bloodbath in the Arena" valgono sicuramente il prezzo del cd. Un gruppo con una discografia assolutamente stringata, due album e una raccolta di demo, tornato recentemente in attività dopo che i Bentley si è per anni dedicato ad altri progetti e chissà che non possano tornare a breve con un nuovo album. Come si può facilmente intuire, un gruppo come i Cauldron Born si rivolge per propria natura ad un pubblico ben specifico e non fa assolutamente nulla per entrare nelle grazie di ascoltatori non avvezzi a questo tipo di offerta, restando, per scelta, appannaggio di pochi. Chi stravede per questo tipo di proposta, che in molti di sicuro troveranno pacchiana e risibile, avrà trovato pane per i propri denti, gli altri lascino tranquillamente perdere, le possibilità che possano trovare qualcosa a loro congeniale sono davvero poche.  


Cauldron Born: David Loudon VoceHowie Bentley ChitarreShawn Kascak BassoBill Parsons Batteria
 "...and Rome Shall Fall":1. By This Axe I Rule 2. ...and Rome Shall Fall 3. Finder of the Black Stone 4. Bloodbath in the Arena 5. Dragon Throne 6. Clontarf 7. Storming the Castle8. People of the Dark Circle

 

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