Si, a guardare le mie ultime proposte mi sono accorto che sono più o meno tutte sulla stessa linea, cioè tutte recensioni che riguardano musica da abbinare ad aggettivi come "opprimente", o peggio ancora "alienante". Insomma tutta roba che spinge l'utente medio debaseriano a tastare le gambe metalliche della sedia o (molto più efficace) a dare una strizzatina agli attributi (rigorosamente a pelle) non appena nota un nuova recensione in home page pubblicata a mio nome. Ma non vi biasimo, io stesso se potessi staccarmi dai miei panni lo farei, anzi, confesso che quando sono autenticato con un fake lo faccio, ma non vi biasimo, anzi, persevero.

Gli argomenti dei francesi Celeste (che tifano per il Lione in finale) sono chiari e stampati sulla copertina di ogni disco: Pessimismo ('07), Nichilismo ('08), Misantropia ('09) e Morte ('10). Cosa che di diverso allora? La parola chiave è "alienante". Questa musica non è alienante ma bensì "di gruppo", proprio come i balli.

Gli argomenti sono discussi in lingua madre attraverso dolci melodie Screamo, su una base Post-Hardcore/Sludge/Black Metal metodica e looppata, cioè con un' ossessiva ripetizione dei riffs, con una batteria sempre pari, con il solo scopo di far muovere il pubblico a più non posso, fino a farlo delirare. Quindi il ballo di gruppo in questione è il Pogo.

Tutti i loro dischi si equivalgono, anche perchè tutti uguali. Questo forse è il più Post mentre per le mazzate Pessimismo forse è un pelino sopra.

Che poi, a giudicare dall'espressione del bassista indiano mi chiedo, non saranno poi così misantropi? O tutti gli indiani, anche se sono True Norwegian Blacksters, ridono a prescindere?

Confido nella splendida copertina (che evoca il celebre scatto di McCurry) per restituire un po' di serietà a questo lavoro.

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