I Celestial Season erano un gruppo Doom Metal proveniente dall'Olanda. Dopo la commercializzazione avvenuta nell'anno 1997, precisamente con l'uscita dell'album "Black Queen is Dynamite", di loro si persero le tracce.

Non una band defunta ma nemmeno una band realmente attiva.

Le migliori uscite a nome i Celestial Season, come da prassi, sono state quelle prodotte a inizio carriera. Un discreto debutto intitolato "Forever Scarlet Passion", un secondo lavoro intitolato "Solar Lovers" (del quale vi parlerò entro breve) ed un terzo Ep, il discusso "Sonic Orb", orientato verso sonorità Stoner.

Tra i tre parti della formazione olandese, "Solar Lovers" rimane il migliore e, se vogliamo, il più completo da un punto di vista compositivo.

Partiti da un Doom-Gothic in stile My Dying Bride, con tanto di violino, i nostri approdarono al secondo album introducendo alcune novità.

La novità principale risiedeva, almeno ai tempi, nel fondere perfettamente le atmosfere delle tristi anime albioniche di inizio anni '90 con un Doom maggiormente psichedelico e vicino a quello di Black Sabbath e Pentagram! Una goduria per chi, come me, ama entrambe le espressioni dello slow-sound nato a Birmingham nel 1969 e sviluppatosi in senso "dark" grazie a Paradise Lost e Anathema.

Vi posso solo segnalare ottime canzoni come "Decamerone", "Solar Child", "The Holy Snake" e "Vienna", quest'ultima cover dei ben più famosi Ultravox. Belle anche "Fandango" e "The Scent of Eve".

Da una parte, come avrete ben capito, vi imbatterete in un violino lacrimevole e in cupi growl vocals. Dall'altra in riff di chitarra che tanto devono agli anni '70.

Una gemma per ogni vero amante del Doom e, concedetemelo, un disco che esprime tanta bellezza. A partire dalla copertina fino ad arrivare all'ultima nota contenuta nel dischetto. 

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