Ebbene sì.
Io, uno che finora ha recensito solo King Crimson, Sparklehorse, Gavin Bryars, Nick Drake, Flaming Lips (be, no, gli ultmi FL non sono poi cosi' distanti, a partire dai palloncini sul palco), mi ritrovo qui a recensire l'ultimo album di, udite udite, Cesare Cremonini.
E a non stroncarlo.
Avete mai sentito parlare di un tale Brian Wilson dei Beach Boys (che nome del cazzo, forse peggio di Lunapop...) che un giorno aveva scritto Ba-Ba-Baaaaa'Ba-Barbar-Aannnn (che canzone del cazzo, forse peggio di Special 50...), e che poi in preda all'LSD (gli spinelli non sono l'LSD ma pare funzionino) un giorno scrisse un dischetto chiamato "Pet Sounds" ed altri brani chiamati Til' I Die, Surf's Up (come l'abbandono sulla riva del surf, Momento Silenzioso raffigura in maniera efficace lo spegnimento del motore rumoroso del vespino). No?
Questo disco di power-pop, ne sono convinto, è stato fatto da Cremonini pensando, anche in maniera inconscia, a quel disco (vi dice niente il cane che abbaia verso la fine di Carillion?).
E io sono convinto che il buon Cesare, NEL SUO PICCOLO, se non pone attenzione, potrebbe finire proprio come il californiano, in una terra di mezzo.
Fra le fans cinguettanti "ice-creams e bikini" che lo rimpiangono da un lato e l'adorazione dei critici e di pochi altri dall'altra.
Attento Cesare, torna a scrivere di nuovo Special 50.
Nessuno è disposto a perdonarti se lo costringi a cambiare idea su di te (non lo ho detto io, lo ha detto Nietzche), a smuovere l'inerzia mentale della gente.
Alla prossima.
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