Nel Buio Siedi qui, vicino a me,

parlami del cielo, dei tuoi viaggi e poi di poesia.

Dimmi prima che tutto svanisca, esiste l'infinito nel buio.

(tratta dall'album "The Cliff Of Suicide" dei Gothica)

Introduco questo nobile progetto pugliese dei C.F.F. e il Nomade Venerabile con le magiche parole dei Gothica (ethereal band italiana), proprio per evidenziare questa stretta connessione tra i CFF e l'intimo mondo dei sogni.

C.F.F. sta per: CONCETTUALE: ricerchiamo nel verbo. FISICO: provochiamo nel corpo. FASTIDIO: sgomitiamo nell'intimo.

Creatività, sensibilità e un carisma fuori dal comune! Queste a mio modesto avviso sono le carte vincenti dei CFF. Sin dalla nascita (1999) intraprendono, nel vero senso della parola, un viaggio artistico poliedrico in cui i suoni wave/rock, decorati da tinte dark, si fondono ad incanti sospirati dalla fusione del teatro e della danza. I testi delle loro canzoni rapiscono e illuminano l'anima. La curata ricerca delle parole dipinge scenari introspettivi e romantici. La scelta del cantato in italiano completa questo talentuoso quadro.

Veniamo ora al bellissimo "Circostanze" (un vero e proprio altare celebrativo della sensibilità): sin dalla copertina, si capisce subito il messaggio della band: "Ci si scopre trasparenti, fragili e allo stesso modo taglienti, come il vetro" (C.F.F. e il Nomade Venerabile).

Le canzoni raccolte in questo cd rappresentano una sorta di diario, di un viaggio che inizia molto lontano, con "Birkenau" (che illumina storie di un campo di sterminio tedesco narrate dalla voce di un albero che sostiene il filo spinato), che prosegue con "Sul se" (figlia di stati estremi, fra un vigore rock e uno poetico) "Fiumani" (dedicata alla coerenza del grande Federico Fiumani, apre le porta ad una realtà irreale, che non conosce silenzi, dove il dolore è cadenzato dai ritmi di un sound dai toni forti), "Satori" (una vera e propria illuminazione, che rappresenta il vigore di allontanare le tenebre), "Del decoro" (che racconta di conflitti concepiti dai sentimenti), "Rovisto nei tempi sgretolati" (una malinconica ballata ove si respira un'atmosfera dark anni ottanta), raggiungendo infine "Io sono un albero" (la commovente fragilità che si nasconde nei rapporti), "In cima al nulla" (denuncia dell'indifferenza e dell'indolenza della gente), "Troppa vita mi dai" (la paura che si crea in noi quando viviamo troppo intensamente un incontro) e "Sasso" (che declama gelidi intimismi).

Altra caratteristica peculiare della band è il grande impatto sul pubblico, grazie alla ricerca testuale e le fusioni di musica, teatro e danza. Per avvalorare questo stretto legame con il pubblico si avvalgono di tre differenti colori: il bianco come l'arte che annulla, il nero come suono di velluto e il rosso come passione che arde.

Invito tutti gli interessati ad acquistare e conservare gelosamente nel tempo questo gioiello italiano di album. Infine consiglio vivamente di andare alle loro esibizioni live perché, son sicuro che come me, verrete attorniati da una magica alchimia emotiva che vi lascerà senza parole.

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