Yawwwn che sonno… che noia, ma è possibile risultare così piatti nonostante si sia sorretti da una produzione miracolosa? E’ possibile essere tanto piatti pur avendo composto tutte canzoni carine? La risposta è si, è possibilissimo come ci dimostrano i nostri compatrioti Chaoswave, che con questo “capolavoro” datato 2006, dal nome “The White Noise Within” ci propinano l’ennesimo lavoro di modern thrash con qualche venatura cyber, al quale si accosta di tanto in tanto qualche fraseggio chitarristico riconducibile al prog metal più spinto; a fare di questo disco, un prodotto ORIGINALISSIMO (pare vero) ci pensa il duo vocale di Cristina Scabbia, ehm no scusate volevo scrivere Giorgia Fadda e l’eccellente, bravissimo e privo di personalità Fabio Carta. A completare la band ci pensano Hernik Rangstrup alle chitarre, Marco Angioni al basso e Raphael Saini alla batteria.
Il disco, nonostante sia abbastanza vario a livello ritmico (tanto che qualcuno ha avanzato il paragone con i primi della classe, ossia Nevermore e Meshuggah, secondo mio parere assolutamente azzardato ed improponibile) e pieno di melodie catchy, soffre terribilmente il peso del tempo, risultando alla fine un platter stancante, con momenti fiacchi ed anche estremamente ripetitivo, pieno di echi provenienti da altre band che hanno sperimentato questo campo tempo prima, con risultati decisamente migliori. Il risultato finale è decisamente altalenante e si alternano a molti momenti vuoti, quali gli ultimi quattro pezzi, altri discretamente riusciti, tra i quali figurano l’opener, dotata di buoni riffs, potenti, sostenuti da una sezione ritmica particolarmente elaborata e articolata; ancora risulta ben riuscita “Mirror”, dal sapore moderno e con alcune incursioni nel nu-metal, che riesce a farsi ascoltare piacevolmente, grazie ad un buon lavoro generale di tutta la band.
Il resto come detto non riesce proprio a colpire, risultando oltretutto particolarmente ripetitivo nelle linee melodiche, specie per quelle di basso, che sembrano ripetersi all’infinito in tutte le tracce.
Alcuni hanno recensito questo disco dando dei voti decisamente alti, io però mi spiace ma non me la sento dal momento che gira di meglio, molto di meglio e non bisogna neanche volgere l’orecchio verso gruppi esteri, anche solo in Italia abbiamo di meglio… molto di meglio.
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